“L’export traina l’industria piacentina ma preoccupa l’aumento dei costi”

26 Luglio 2022 12:07

Sono stati presentati questa mattina i risultati dell’indagine congiunturale di Confindustria Piacenza che fotografa l’andamento dell’industria provinciale nel primo semestre del 2022, tracciando anche quelle che sono le previsioni e le aspettative per il secondo semestre. Dati elaborati partendo da un campione altamente significativo di aziende piacentine, tra quelle associate a Confindustria Piacenza: le imprese coinvolte rappresentano circa 3 miliardi di euro di fatturato e circa 8mila addetti.

L’industria manifatturiera piacentina nei primi sei mesi del 2022 prosegue sul sentiero di crescita iniziato nel 2021. Insieme a fatturato e occupazione, però, per il terzo semestre di seguito aumenta in maniera rilevante anche il dato dei prezzi, fino all’anno scorso trascurabile ai fini delle considerazioni sull’andamento reale degli indicatori. Al netto dell’elemento inflazionistico, il quadro continua comunque a rimanere positivo, seppur in maniera più contenuta rispetto a quello che le cifre segnalano a una prima
lettura, e ciò si riflette anche nelle previsioni formulate per il semestre in corso, in peggioramento rispetto alla precedente rilevazione.

Questo è in sintesi il messaggio che si legge nei numeri della consueta Indagine Congiunturale, che rileva presso le aziende manifatturiere associate a Confindustria Piacenza l’andamento dei principali indicatori nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, nonché le previsioni per il semestre in corso.

FATTURATO
Il fatturato nel primo semestre 2022 ha proseguito il recupero già registrato nelle due precedenti rilevazioni, segnando un aumento del +17,32% rispetto al primo semestre 2021.

Le vendite all’estero, nel complesso, tornano a registrare una performance migliore (+19,70%) rispetto al fatturato domestico (+15,25%). Il dettaglio settoriale descrive, però, dinamiche diverse.

SETTORE MECCANICO
Il fatturato nel settore meccanico, quello maggiormente rappresentativo a livello provinciale, cresce del +16,82%: il dato del fatturato interno (+17,69%) supera però quello estero (+11,49%). Mentre sul mercato interno, le vendite della meccanica strumentale e dell’indotto sono ancora sostenute dalle misure agevolative per l’acquisto di beni strumentali e per la transizione green e digitale, la situazione sui mercati esteri è più complessa. Il dato dell’export, seppur positivo, risente infatti delle tensioni a livello internazionale, in particolar modo della crisi russo-ucraina e del conseguente quadro sanzionatorio, con impatti negativi per interi settori strategici nella nostra provincia (oil&gas, beni “dual use”, beni tecnologicamente avanzati).

SETTORE ALIMENTARE
Il fatturato del settore alimentare cresce invece del +16,04%, con un dato molto positivo per l’export (+27,75%). Il graduale allentamento delle restrizioni sanitarie nel settore dell’ospitalità e della ristorazione nel corso del primo semestre, sia in Italia che all’estero, ha permesso di recuperare un importante fetta del mercato per i prodotti alimentari distribuiti nei canali Ho.Re.Ca.

MATERIALI EDILI
Prosegue il momento positivo per il settore dei materiali edili (fatturato +14,15%), trainato dalle agevolazioni legate ai bonus edilizi. Dato in crescita anche quello delle industrie varie, che raggruppa i settori tessile, arredamento, legno, chimica/plastica ed altri (fatturato totale +21,98%).

VARIAZIONE DEI PREZZI – È indispensabile, ai fini dell’analisi, leggere il dato dei fatturati insieme a quello dei prezzi, per la prima volta dopo molti anni diventato rilevante. Le variazioni dei prezzi di vendita, in progressiva accelerazione già nelle due precedenti rilevazioni, segnano in questa indagine, per l’intero comparto manifatturiero, un aumento del +15,52%. Questa spinta inflattiva, che ancora solo in parte riflette gli aumenti dei prezzi di materie prime ed energia lungo le filiere, ha trainato parte dell’aumento del fatturato nominale, L’alimentare è l’unico settore dove l’aumento è ancora contenuto ad una cifra (+6,14%): la trasmissione ai consumatori finali dell’incremento dei costi di produzione è stata, per ora, moderata. L’andamento dei mercati energetici e delle materie prime nelle prossime settimane determinerà per quanto ancora le imprese riusciranno a contenere i travasi a valle.

OCCUPAZIONE
L’occupazione cresce del +2,20%, con un dato particolarmente positivo nel settore alimentare (+6,94%). La meccanica, che nelle precedenti due rilevazioni aveva riportato variazioni sopra il 3%, in questa indagine si mantiene stabile (+0,72%). Buoni dati registrati anche per le imprese del settore delle industrie varie (+3,92%) e dei materiali edili (+1,12%).

DATI PREVISIONALI
Dalla lettura dei dati previsionali, iniziano a trapelare segnali di preoccupazione per il semestre in corso in particolare per l’andamento degli ordini e del fatturato. Per quanto riguarda il fatturato, la minoranza degli imprenditori, il 13%, ne prevede una diminuzione, mentre il 20% si aspetta un aumento. Tali percentuali erano, rispettivamente, del 9% e del 35% nella precedente rilevazione. Si tratta di un calo di 19 punti percentuali sul saldo delle risposte. È dagli ordini che emergono le preoccupazioni maggiori: il saldo delle risposte tra chi prevede un aumento (15%) e chi una diminuzione (25%) è, infatti, negativo, -10%, per la prima volta dopo dieci anni. Le stesse previsioni sono formulate per gli ordini esteri, con un saldo negativo (-3%) tra le risposte che prevedono aumento (15%) e quelle che prevedono diminuzione (18%).

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