Handbike annullata, Dadati contro gli organizzatori. Da FdI il panettone all’assessore

09 Ottobre 2023 16:04

“È stata una scelta unilaterale dell’organizzazione di non far svolgere la tappa, decisione che avrebbe potuto essere ben diversa, con un maggiore impegno da concordare e condividere con l’amministrazione, che si è spesa organizzativamente ed economicamente affinché la manifestazione si tenesse”. Lo ha detto a chiare lettere l’assessore allo sport Mario Dadati, intervenendo oggi in consiglio comunale in merito alla tappa piacentina del Giro d’Italia di handbike, manifestazione sportiva per disabili che è stata annullata nelle scorse settimane – poche ore prima della partenza – a causa della mancanza di volontari per garantire la sicurezza lungo il tracciato.

A tenere banco è stata infatti l’interrogazione depositata dal centrodestra unito in merito alla nota vicenda, sfociata anche in azioni legali tra il Comune e l’organizzatore privato, l’associazione Seo, oltre alle richieste di rimborso avanzate dagli atleti portatori di handicap che si sono recati inutilmente nel nostro territorio. L’atto ispettivo, illustrato da Sara Soresi (FdI), ha chiesto un chiarimento sulle modalità di individuazione dei volontari da parte del Comune, nonché sul danno economico registrato dall’ente pubblico, che – va ricordato – ha speso 25mila euro per l’organizzazione dell’evento.

“Nel prontuario si legge che l’organizzatore, e non certo il Comune di Piacenza, doveva prendere tutte le misure necessarie per rendere sicuro l’intero evento, fornendo un numero sufficiente di volontari e predisponendo servizi qualificati di primo soccorso – ha premesso Dadati – inoltre, era obbligo del direttore di corsa curare l’organizzazione della gara sin dalla sua progettazione, esercitando il ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo nei giorni precedenti. E l’organizzatore, essendo direttamente responsabile della manifestazione, ha esonerato il Comune da ogni responsabilità per danni che dovessero derivare da terzi per fatti o atti illeciti in occasione e nel corso della manifestazione”.

“Io, nel mio ruolo di assessore – ha continuato Dadati – mi sono reso disponibile a contattare le varie associazioni sportive e di volontariato sul territorio, compresa la Federciclismo. Ed è ciò che ho fatto. Al Comune non risulta che da parte dell’organizzazione sia stato fatto alcun controllo preventivo sul circuito, neppure nelle ore precedenti alla prevista partenza, per verificare il presidio degli incroci. Nemmeno il giorno stesso della gara, l’organizzatore ha richiesto l’elenco dei volontari presenti, né ha predisposto un piano di supporto, nel caso che fossero necessarie sostituzioni o integrazioni. Pur avendo a disposizione tutti i contatti necessari, i responsabili della gara non hanno fatto avere nessuna richiesta ai servizi comunali competenti. Solo il sottoscritto, in rappresentanza del Comune – ha evidenziato poi l’assessore – ha potuto rendersi conto della mancanza di alcuni volontari, senza che gli organizzatori avessero per tempo verificato l’agibilità del percorso, come si erano impegnati a fare. A quel punto ho tentato di porre rimedio, chiamando a supporto altro personale della polizia locale, oltre a quello già deputato a presidiare gli incroci stradali. L’associazione Seo e il direttore di corsa non si sono presi il tempo, né lo hanno dato al Comune, di trovare i volontari necessari, posticipando la partenza. Restiamo in attesa della rendicontazione precisa – ha concluso Dadati – di come sono stati impiegati i 25mila euro stanziati dall’ente per capire se ci sono margini per organizzare una nuova gara”. Infine, un’ultima precisazione: “Il Comune non ha alcuna responsabilità nei confronti degli atleti che richiedono il ristoro di spese e danni. Il rapporto gli sportivi lo hanno con la propria società di appartenenza e con la Seo, dunque unicamente ad essa devono rivolgere le proprie richieste”.

Dura la replica di Jonathan Papamarenghi (civica Barbieri-Liberi): “Una nota operativa della conferenza dei servizi chiariva che la ricerca dei volontari era in capo a Palazzo Mercanti. Gli 80 atleti disabili sono stati trattati con sufficienza e senza rispetto. Inizialmente il Comune aveva detto che l’evento era stato annullato dall’assessore Dadati, oggi invece si scopre che non è così”. Luca Zandonella (Lega) ha definito “non soddisfacente” la versione illustrata da Dadati. E il gruppo di Fratelli d’Italia, sollecitando le dimissioni dell’assessore allo sport, gli ha consegnato un panettone: “Crediamo che non arriverà a Natale”.

SCONTRO SULLE COMUNICAZIONI – Clima di subbuglio oggi nel “parlamentino” di palazzo Mercanti non solo sull’handbike, ma anche per questioni di metodo. La seduta , infatti, ha preso il via con le comunicazioni dei consiglieri, al massimo per un’ora complessiva come concordato dai capigruppo: ogni rappresentante ha avuto diritto a cinque minuti di tempo per informare l’aula di un fatto o discutere di un argomento che riguarda la vita cittadina.
Ma non tutto è filato liscio: all’inizio dei lavori molti esponenti della maggioranza si sono prenotati (anche per elogiare gli ultimi appuntamenti organizzati in città) e l’opposizione è insorta. “Nessuno è fesso, ci si aspettava uno spazio lasciato alle minoranze – ha detto Massimo Trespidi (civica Barbieri-Liberi) – se questa invece è una strategia ne prendiamo atto, ma la collaborazione finisce qui”. E l’ex sindaco Patrizia Barbieri, capogruppo della civica di centrodestra, ha rimarcato il suo forte disappunto: “La minoranza è stata responsabile e collaborativa sulla partita dell’ex Manifattura Tabacchi, con la concomitante richiesta di poter contare su una seduta mensile dedicata alle comunicazioni per dare la possibilità ai nostri gruppi di avere un momento per esprimersi. Eppure oggi i consiglieri della maggioranza hanno deciso di prenotarsi insieme in modo ostacolante. C’è da vergognarsi, non siamo all’asilo”. Papamarenghi ha ringraziato la presidente del consiglio comunale Paola Gazzolo per “la gestione delle comunicazioni in una fase rocambolesca, in cui l’80 per cento del tempo disponibile è stato occupato dalla maggioranza”.
“Nessun tentativo di ostruzionismo, il tempo c’è per tutti” ha replicato Andrea Fossati, capogruppo del Pd. “La maggioranza ha accordato diverse concessioni alla minoranza, ma non possiamo tacere a priori nelle comunicazioni” ha aggiunto Luca Dallanegra (Per Piacenza).

“ASSENZA RUMOROSA” – Nicola Domeneghetti (FdI) ha denunciato “la rumorosa assenza dell’amministrazione comunale sabato scorso nella cerimonia alla Besurica in ricordo di Norma Cossetto”, studentessa italiana, istriana di un villaggio nel comune di Visignano, uccisa 80 anni fa dai partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani. “Il sindaco Tarasconi ha fatto sapere che non avrebbe potuto essere presente, nonostante si tratti di una ricorrenza celebrata in 400 Comuni d’Italia. Non c’era un assessore o un consigliere delegato a rappresentare l’ente?” ha concluso Domeneghetti.
“Questa amministrazione è molto sensibile alle varie rievocazioni storiche” ha ribattuto Tiziana Albasi (Pd).

“CRITICITÀ IN PIACENZA EXPO” – Trespidi è tornato all’accatto di Giuseppe Cavalli, amministratore delegato di Piacenza Expo, ente di Le Mose di cui il Comune di Piacenza è socio di maggioranza: “Ben venga l’ottima riuscita delle recenti Giornate del sollevamento, ma l”organizzatore ha rilevato alcune criticità, come i parcheggi carenti e lo scarso funzionamento dell’impianto di condizionamento nell’impianto centrale, nonostante gli ultimi aumenti di capitale pari a due milioni di euro servissero anche alla realizzazione di quest’ultimo intervento. Dati alla mano, però, Piacenza Expo ha speso solo un milione e 30mila euro: mancano all’appello circa 900mila euro. I bilanci parlano chiaro, anche quest’anno il polo fieristico chiude in passivo”.
Il capogruppo dem Fossati, invece, ha fatto un plauso all’operato di Cavalli: “I vertici di Piacenza Expo fanno il massimo, il nuovo parcheggio sarà realizzato entro la primavera e presto si darà il via alla nuova fiera dei vini”.

LOTTA ALLA MAFIA – “Intensificare la lotta alla mafia” è stata la richiesta, in sintesi, contenuta nella mozione del Pd presentata da Costanza De Poli, la quale ha citato in chiusura anche il caso dell’ex presidente del consiglio comunale Giuseppe Caruso, in quota FdI, arrestato nel 2019 per ‘Ndrangheta. Un riferimento che è bastato a far detonare il dibattito. Domeneghetti ha ricordato alla maggioranza che “anche il Partito Democratico ha subito numerose inchieste per mafia a livello nazionale”, con l’esortazione – condivisa dagli altri esponenti dell’opposizione – di evitare le stilettate politiche per condividere l’impegno trasversale verso la legalità. Ma Salvatore Scafuto (Pd) ha alzato i toni: “Se accusate Dadati di aver disonorato l’immagine della città con la vicenda dell’handbike, cosa si può dire allora di Caruso…”. Il “collega” di partito Sergio Ferri (Pd) ha annunciato la sua non partecipazione al voto perché “la discussione non può essere condotta in questo modo”. E Stefano Cugini (ApP) ha comunicato la sua contrarietà: “Non riesco a votare una mozione promossa da chi ha deciso di gestire la pratica in maniera così arrogante. Anche la forma conta”. Invano dunque l’appello del sindaco Katia Tarasconi per “un voto unanime che attesti la sensibilità collettiva su un argomento così importante”: la mozione è stata approvata con 25 voti favorevoli, un contrario e sei astenuti.

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