Festival di Veleia, quello di Anchise firmato da César Brie è un viaggio attraverso la vita

10 Luglio 2023 10:55

A cura di Donata Meneghelli. Foto di Alessandro Aramini

Al Festival del teatro antico di Veleia sono stati tre giorni di un viaggio straordinario, in cui gli spettatori (divisi in piccoli gruppi in sei repliche) hanno seguito Anchise nel suo viaggio in fuga da Troia distrutta, sulle spalle del figlio Enea, ma lo hanno seguito soprattutto nel viaggio della vita: dall’amore bruciante che genera vita, alla vecchiaia, fino alla soglia della morte.

A firmare questa produzione del Festival diretto da Paola Pedrazzini, è il pluripremiato drammaturgo, regista e attore argentino César Brie, creatore di spettacoli di grande forza comunicativa. E questa prima nazionale lo conferma. “Chi è Anchise per me? – scrive Brie nelle note di regia – Anchise è un profugo. Un naufrago. Anchise custodisce la memoria di un popolo insieme alla sua. Anchise è un uomo cha ha fatto l’amore con la dea dell’amore. E la dea riconosce nell’amore di Anchise il dolore dei mortali. Capisce che gli dèi eterni non possono sentire come gli umani. Agli dèi, la vita eterna toglie l’empatia, la memoria, la fugacità. Anchise è un padre e un nonno. Un pastore e un saggio. Conosce la sconfitta, l’esilio, l’amore, la perdita”.

Accanto a Brie, in questo viaggio gli interpreti Vera Dalla Pasqua (assistente alla regia, attrice di teatro fisico, dà voce a Creusa e a tutte le donne che sono state fatte bottino di guerra), Davide De Togni (un intensissimo Anchise giovane), Tommaso Pioli (un tenero Enea, figlio più che eroe), Annalesi Secco (sensuale, carnale, eterea Afrodite), Alessandro Treccani (un Omero “invalido” nel corpo, lucido nella parola).

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