Omicidio Castello, il caso non è chiuso: nuovi interrogatori. Ris al lavoro sui reperti

12 Febbraio 2013 17:04

Omicidio Castelsangiovanni, i Ris al lavoro

Nonostante la confessione di Maria Cristina Filippini non sono ancora del tutto chiariti i misteri attorno all’omicidio di Castelsangiovanni. Anna Giuliana Boccenti, 90 anni, è stata soffocata nel letto dalla figlia adottiva Maria Cristina, rea confessa e rinchiusa alla Novate. Tutto lascia pensare che sia stato il bisogno di soldi a spingere la donna, schiava del gioco, a un gesto così estremo. Non solo i 280 euro incassati dalla vendita della catenina strappata dal collo della madre morta, probabilmente cercava anche quelli della pensione ritirata dall’anziana pochi giorni prima. Ma per fare tutto ciò, Maria Cristina era sola? Lei ha detto di sì, ma gli inquirenti continuano negli approfondimenti e non considerano il caso chiuso, anche perché un vicino avrebbe sentito Giuliana Boccenti gridare “lasciatemi stare”, usando quindi il plurale nei confronti degli assassini.
Non è un caso che gli inquirenti, coordinati dal pm Emilio Pisante e guidati dal capitano Rocco Papaleo del Nucleo investigativo dei carabinieri, abbiamo proseguito gli interrogatori anche nella giornata di oggi: nella caserma di Castelsangiovanni sono state sentite numerose persone, in particolare per fare luce sulle ultime ore della presunta assassina e su quali dimensioni avesse la sua dipendenza da lotto e videopoker. I carabinieri stanno anche passando al setaccio anche i conti correnti delle due donne per capire chi vi avesse accesso e che movimenti siano stati effettuati. Ma per capire fino in fondo il movente si sta scavando anche nel rapporto tra le due: sembra che Maria Cristina Filippini non si sia mai sentita accettata e che la madre le rinfacciasse spesso di essere stata adottata per volontà del padre, scomparso 18 anni fa.
Un aiuto fondamentale potrebbe arrivare dai reperti raccolti sulla scena del delitto, che sono al vaglio dei Ris di Parma: impronte, frammenti di pelle, anche una sola goccia di sangue potrebbero svelare la presenza di altre persone.

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