“Nessuna tangente, solo un prestito”: indagato per falsa testimonianza

19 Febbraio 2013 17:49


“Nessuna tangente solo la restituzione di un prestito fatto da un amico”. Lo ha detto stamattina in Tribunale l’imprenditore G.M. al processo ad Alfonso Filosa, ex responsabile della direzione provinciale del lavoro a giudizio per concussione. Il pm non ha creduto all’imprenditore e ha chiesto che quest’ultimo venga indagato per falsa testimonianza. Il testimone è la persona che nel giugno del 2009 nei locali della direzione provinciale del lavoro consegnò l’assegno a Filosa provocando l’intervento dei carabinieri. Secondo l’accusa infatti, si trattava della prova di una “mazzetta” che l’imprenditore doveva versare all’ex direttore come corrispettivo dell’informazione di un’ispezione a cui doveva essere sottoposta la sua azienda nel settore delle pulizie. Nel corso della deposizione, l’imprenditore (che ha già patteggiato a due anni davanti al gip), ha spiegato di avere trascorso le proprie vacanze in Italia e all’estero con Filosa, ma che ognuno pagava la sua parte e ha escluso di avere pagato l’amico per “aggiustare” ispezioni o altro.

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