Certificato medico in palestra, l’Ordine: “Non esistono medici convenzionati”

22 Dicembre 2015 11:02

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A pochi mesi dall’annuale riapertura delle iscrizioni, nelle palestre e nelle piscine c’è ancora molta confusione sulla necessità o meno di presentare il certificato medico.
Escludendo lo sport professionistico, dal 2013 la legge prevede che sia obbligatorio solo per l’attività sportiva non agonistica, ovvero chi partecipa alle gare organizzate dagli organi scolastici come attività parascolastiche e dal Coni.
Nonostante in molti casi non sia quindi più previsto dal 2013, negli studi dei medici di famiglia, i pazienti continuano a chiedere la certificazione in quanto molte strutture la pretendono comunque dai loro iscritti. “Spesso le palestre lo chiedono per ragioni assicurative, avendo stipulato polizze che consentono il risarcimento solo sulla base del certificato” spiega l’avvocato Lorenza Boscarelli.

Una spesa che va dai 30 ai 50 euro e che mette in difficoltà anche il medico, il quale non sa esattamente a quali sforzi si sottoporrà il suo paziente. “La legge è poco chiara. Speriamo che a marzo escano le linee guida. Non è mai stata precisata la differenza tra l’attività ludico motoria e quella di idoneità alla pratica sportiva non agonistica” afferma il presidente dell’Ordine dei medici Augusto Pagani. Proprio da Pagani arriva però l’invito a fare attenzione: “Se si decide di presentare il certificato richiesto dalla palestra, ci si può rivolgere esclusivamente al proprio medico di medicina generale oppure al pediatra di libera scelta. Lo possono fare loro ai loro assistiti, salvo il caso di specialisti in medicina sportiva, ma non esistono medici di base convenzionati con la palestra”.

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