Cordolo “killer”: 65enne si rompe i polsi. Il Comune: “E’ a norma”

14 Luglio 2016 07:00

gesso

“Mi sono trovata un intralcio mentre pedalavo e sono stata catapultata a terra”. Con queste parole una piacentina di 65 anni mostra i gessi applicati ad entrambi i polsi, che la donna si è fratturata in seguito alla caduta in bici sul nuovo cordolo giallo della ciclabile del Corso, nell’ambito del discusso progetto di restyling viabilistico portato avanti dal Comune. Posizionato lo scorso 5 luglio, il cordolo è stato mal digerito da chi usa bici e scooter: davvero numerose le cadute che si sono verificate in questi pochi giorni.
“Sono una libera professionista, in estate avevo preso molti impegni di lavoro che purtroppo non potrò rispettare” afferma amareggiata la donna, intenzionata a chiedere un risarcimento danni per l’accaduto. Proprio oggi la 65enne dovrà subire anche un intervento chirurgico.
“Il cordolo è a norma e previsto dal codice della strada, serve a separare la ciclabile dall’area della carreggiata destinata al traffico veicolare” commenta l’assessore ai lavori pubblici Giorgio Cisini. “Mi dispiace per le cadute – prosegue l’assessore – erano imprevedibili. Abbiamo anche accentuato la visibilità del cordolo, che, lo ricordiamo, è invalicabile e quindi non deve essere superato in bicicletta”.

 

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