Lotta all’Aids, “Non abbassiamo la guardia”. Ogni anno 20 nuovi casi

01 Dicembre 2017 05:30

In occasione della Giornata mondiale di sensibilizzazione per la la lotta all’Aids che si celebra oggi, 1° dicembre, dai professionisti del reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Piacenza arriva un messaggio chiaro e forte alla comunità: non si può abbassare la guardia su quella che è stata un’epidemia per molti anni e che oggi è una patologia ben lontana dall’essere debellata. Nell’anno in corso i nuovi casi di sieropositività registrati nel piacentino sono una ventina, a fronte di 700 pazienti con Hiv che effettuano almeno un accesso in ospedale ogni anno e di 120 malati di Aids seguiti dal reparto.

Di virus dell’immunodeficienza umana si muore ancora – spiega il comunicato dell’Ausl -, anche se in misura nettamente minore rispetto al passato grazie ai nuovi farmaci di ultima generazione”.

“Giornate come questa – spiega  l’infettivologa Giovanna Ratti – possono contribuire a sensibilizzare tutti. Nessuno può sentirsi al sicuro: il concetto di categorie a rischio, tradizionalmente identificate in tossicodipendenti e omosessuali, deve essere abbandonato. Si deve prestare attenzione ai comportamenti a rischio”.

L’identikit di chi contrae l’infezione è mutato rispetto al passato: un tempo appannaggio del giovane maschio tossicodipendente, ora il virus colpisce eterosessuali di età più avanzata e non risparmia le donne. “Nella stragrande maggioranza dei casi – prosegue Ratti -, quando si effettua una diagnosi, il sistema immunitario è già molto compromesso. Questo vuol dire – conclude – che le persone non sospettano minimamente di poter aver contratto l’HIV e arrivano in ospedale solo con sintomi gravi, quando la malattia è già in fase avanzata”.

In questo ambito Piacenza è purtroppo maglia nera in Regione: “Pur presentando l’incidenza più bassa di nuove infezioni – commenta l’infettivologo Alessandro Ruggieri – abbiamo i numeri più alti di riscontri tardivi. A Piacenza i pazienti con diagnosi di Aids viventi sono circa 120”.

Delle 20 nuove diagnosi di HIV registrate nel 2017, 14 riguardano gli stranieri. L’incidenza fra le donne è una delle più alte nel panorama regionale, verosimilmente per l’alta prevalenza di riscontro fra i migranti.

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