Danni da maltempo, ultimi aggiornamenti: tre provinciali interrotte, altre sette in situazioni critiche

25 Novembre 2019 12:45

E’ molto pesante il bilancio dei danni che il maltempo ha causato sul territorio, in particolare sulla rete stradale gestita dalla Provincia. L’ente di via Garibaldi ha reso noto poco dopo mezzogiorno di oggi, lunedì 25 novembre, l’aggiornamento della situazione, in seguito ai danni provocati dalle abbondanti precipitazioni di questi giorni. Tre le strade provinciali chiuse e in diverse altre la circolazione è a senso unico alternato.
L’interruzione della circolazione, dovuta a movimenti franosi che hanno coinvolto la sede stradale, riguarda:
– la strada provinciale n. 654 R di Valnure al km 55+200, a monte della località Folli in comune di Ferriere;
– provinciale n. 68 di Bobbiano, al km 1+550, poco oltre l’abitato di Travo;
– provinciale n. 52 di Cariseto, tra Selva e Cariseto in Comune di Cerignale.
Chiusa alle 5 di questa mattina e poi riaperta alle 8, la provinciale 30 che da Caorso va verso Chiavenna Landi, in prossimità del sottopasso ferroviario.

Sono queste le ferite profonde lasciate dal maltempo di questi giorni, un quadro di emergenze diffuse sul territorio che vanno dal rischio d’isolamento di alcune località nei comuni di Ferriere, Ottone, Zerba Cerignale e Travo alla necessità di monitorare l’evoluzione dei fenomeni di dissesto che si sono messi in moto e le condizioni dei numerosi manufatti presenti sul territorio.

I maggiori danni si sono verificati nel territorio collinare – montano a causa delle abbondanti precipitazioni del weekend che si sommano a un mese di pioggia incessante e che hanno determinato fenomeni di ruscellamento sulle sedi stradali e l’innesco di diversi movimenti franosi dal piccolo smottamento a fenomeni di rilevante entità, peraltro ancora in atto.
La Provincia segnala, inoltre, situazioni di criticità lungo le seguenti strade che però non comportano l’interruzione della circolazione:
• provinciale n. 18 di Zerba, tra Vezimo e Pey;
• provinciale n. 412R di val Tidone, prima del centro abitato di Trevozzo;
• provinciale n. 39 del Cerro;
• provinciale n. 71 di Collerino, nei pressi del bivio per la località Olza;
•  provinciale n. 56 di Borla, loc. Comini;
• provinciale n. 40 di Statto;
• provinciale n. 57 di Aserei.

“La Provincia ha già avviato gli interventi più urgenti per far fronte alle emergenze e riportare la rete viaria ad accettabili condizioni di sicurezza – si legge nel comunicato -, concentrando quindi su tali situazioni le disponibilità di bilancio. Tutti i tecnici dell’Amministrazione provinciale sono impegnati a fronteggiare questa ennesima situazione di emergenza che mette in difficoltà il nostro territorio”.

“Un anno che si chiude con l’emergenza viabilità sulle strade provinciali – commenta il presidente Patrizia Barbieri – interrotte da frane di valle e di monte, danneggiate pesantemente dal maltempo. Non è ancora possibile stimare con precisione l’ammontare dei danni registrati sui 1.100 chilometri di rete viaria del territorio registrati in pochi giorni di intense precipitazioni, ma è chiaro che siamo di fronte ad un quadro molto grave che richiede misure straordinarie da attivare rapidamente. Nello stesso tempo l’emergenza di questi giorni, mette ancora più in evidenza il ruolo fondamentale della Province e la necessità che esse siano poste in grado di esercitare la loro funzione di presidio del territorio. Per questo servono più risorse, umane e finanziarie, per la messa in sicurezza delle infrastrutture viarie. Sono necessari interventi strutturali importanti, per non agire sempre sull’emergenza. Quindi al governo e alla regione chiediamo, oltre che di assicurare misure e risorse necessarie a superare l’emergenza, anche un impegno per azioni più incisive nel medio e lungo termine”.

“Passati i fenomeni di piena sia sui corsi secondari che sul Po – precisa Davide Marenghi, dirigente del servizio Viabilità della Provincia di Piacenza – occorrerà uno sforzo aggiuntivo per verificare eventuali criticità connesse allo sviluppo di fenomeni erosivi in corrispondenza dei ponti e delle sedi stradali. A questo si aggiunge il possibile innesco di fenomeni gravitativi a più lenta risposta, che riusciremo a valutare solo con il tempo”.

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