Il sindaco Barbieri su Facebook: “I nostri morti rimangono a Piacenza. Commossa dal racconto della barelliera”

26 Marzo 2020 21:28


E’ un post emozionante e commovente quello pubblicato questa sera dal sindaco e presidente della Provincia di Piacenza Patrizia Barbieri. Il primo cittadino, nel suo consueto messaggio serale ai piacentini dalla sua pagina Facebook, ha voluto inviare un pensiero alle famiglie toccate dal lutto dopo la lotta al Covid-19.

“Carissime e carissimi,
oggi ci tenevo a parlarvi di un argomento delicato. Ricorderemo per sempre la fotografia straziante dei furgoni dell’esercito tutti in fila per trasportare le bare dal cimitero di Bergamo verso i forni crematori di altre Regioni. Loro si sono trovati a dover fronteggiare una situazione terribile e non hanno avuto alternative. Io credo che le famiglie delle vittime del Covid-19, a Piacenza, abbiano già sofferto abbastanza e non potevo accettare che una scena analoga si ripetesse anche da noi. Grazie alla collaborazione del Ministero dell’Interno, della Protezione Civile Nazionale e della Croce Rossa Italiana, siamo riusciti fino ad ora a trovare soluzioni affinché le persone che piangono la perdita dei propri cari non debbano farsi carico di ulteriore sofferenza, ma possano avere il conforto di un ultimo, privato saluto nella propria città. Nessuno dev’essere lasciato solo, a maggior ragione in questo momento così difficile: la dotazione di attrezzature giunte a Piacenza ad oggi assicura che tutte le cremazioni possano essere effettuate presso l’impianto cittadino di via Portapuglia, come è giusto e doveroso che sia nei confronti di tante famiglie già duramente provate dal dolore”.

Il sindaco, in via di guarigione dopo aver contratto il Coronavirus, ha rivolto infine un ringraziamento particolarmente accorato agli operatori medici dei nostri ospedali: “Voglio inoltre offrire il mio ringraziamento e quello di tutta la collettività a Giulia Bassanini, barelliera dell’ospedale di Piacenza, ai tecnici di radiologia, alle donne delle pulizie, ai dipendenti che garantiscono i pasti, ai ragazzi che riforniscono le bombole d’ossigeno e a tutti i volontari che lei ha giustamente citato nell’articolo che ho letto. Grazie per avere stretto le mani dei malati quando avevano bisogno di qualcuno che desse loro forza e grazie per averli accarezzati quando avevano bisogno di dolcezza. Le tue parole mi hanno toccato il cuore. Buona notte a tutti, coraggio. A domani”.

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