Parrucchieri aperti fino a tarda sera: “Sommersi di appuntamenti”

19 Maggio 2020 04:13

Ore 21.40. Il sole è tramontato da un pezzo. Ma nel salone di Paolo Ferrari a barriera Genova entra un cliente “capellone”, l’ennesimo di una giornata caotica. In queste prime ore di “fase due” in città e provincia, i parrucchieri lavorano giorno e notte. Letteralmente. “La nostra saracinesca è stata rialzata alle otto in punto – spiega Ferrari – dopo il lungo stop dettato dall’emergenza coronavirus. Abbiamo tenuto aperto fino ‪alle 22‬, senza sosta”. E così sarà nei prossimi giorni: i parrucchieri sono stati infatti sommersi di richieste di prenotazione, complici le folte acconciature da quarantena che tante persone non vedono l’ora di sistemare il prima possibile. I turni di attività dei saloni si sono quindi dilatati per cercare di accogliere tutti i clienti in maniera contingentata. Insomma la gente si va a tagliare i capelli anche dopo l’orario di cena, in una nuova quotidianità sempre più flessibile. “La ripresa è andata alla grande – esclama Ferrari – con una moltitudine di appuntamenti, in media uno ogni mezz’ora”. Del resto, quella dei parrucchieri era una delle riaperture più attese, dopo parecchie settimane di estetica fai da te, ritocchi teleguidati online e tagli improvvisati nella dimensione alienante dell’isolamento domestico. “Gli uomini si sono presentati con lunghe zazzere in stile anni Settanta… – racconta Ferrari – che ovviamente abbiamo accorciato e riordinato”.

“Anche il nostro salone lavora ‪dalle 8 alle 22‬, per quattordici ore consecutive”, dice Daniela Barracco, titolare dell’atelier Degradé conseil di via Bozzini. “La riapertura è andata bene, pur con un po’ di panico per tutte le misure di precauzione a cui prestare attenzione. Occorre molta organizzazione, in particolare per effettuare la sanificazione di ogni seduta tra una persona e l’altra”. Pure qui, ieri diverse clienti si sono fermate nel salone fino a tarda sera per fare un restyling della loro acconciatura. “La maggior parte delle donne ha chiesto un servizio completo – osserva Barracco – soprattutto la tinta per porre rimedio alla ricrescita accumulata in questi mesi di lockdown”.

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