Ampliamento cave di Albarola e Canova: dubbi da enti, Legambiente e comitato

16 Marzo 2021 00:06

Si è chiuso giovedì 11 marzo il periodo di 60 giorni in cui Enti e privati hanno potuto inviare richieste ed osservazioni ad Arpae in merito allo Studio di valutazione di impatto ambientale presentato dalla Buzzi Unicem Spa per proseguire l’attività di coltivazione della miniera di Albarola e Canova nel comune di Vigolzone. La Buzzi Unicem ha infatti presentato lo studio di impatto ambientale a fine 2020 per la richiesta di rilascio del provvedimento autorizzatorio unico regionale al fine di ampliare i due cantieri attivi di Albarola e Canova, distanti circa 3 chilometri e mezzo.

Il Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale della Regione ha così ricevuto osservazioni da parte di Legambiente, Comune di Ponte dell’Olio, Sovrintendenza, e Comitato Salvaguardia ambientale Val Nure.

Comitato e Comune di Ponte dell’Olio evidenziano l’aumento dell’inquinamento da polveri sottili, la Co2 e il traffico che il cantiere produrrà e l’assenza di un dettagliato piano di recupero ambientale; Legambiente mette in luce come la Buzzi Unicem abbia anche una concessione attiva sul monte Vidalto, che si trova sopra lo stabilimento Cementirossi di Vernasca, che potrebbe essere una valida alternativa alla miniera di Albarola; la Sovrintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza pone l’attenzione sulla fragilità del territorio. Arpae stessa chiede alla società di integrare la documentazione presentata con la descrizione relativa al ripristino dello stato dei luoghi.

L’ultima parola sarà della Conferenza dei Servizi che riunirà tutti gli Enti interessati dall’intervento.

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