Sindaci piacentini: “Categorie stremate, delusi dal Governo che non ci ha coinvolti”

01 Aprile 2021 13:35

Le ennesime chiusure di aprile e i ristori giudicati irrisori hanno messo d’accordo tutti i sindaci piacentini che, con una nota congiunta, manifestano il loro rammarico: “Una volta ancora ci troviamo a dover parlare di profonda delusione, e tristezza, per le misure del Governo. Una volta ancora, infatti, vediamo forti limitazioni nei confronti di categorie stremate. Una volta ancora, inoltre, apprendiamo di queste misure già confezionate, senza che noi, o i nostri rappresentanti siano stati interpellati e coinvolti. E questo è molto grave: i sindaci, gli enti locali, sono naturalmente il primo livello di contatto tra la società e l’istituzione. I commercianti, i lavoratori, le famiglie, vedono – giustamente – nel Comune il proprio primo interlocutore, il proprio primo destinatario di insofferenza. E il Comune è stato bypassato, una volta ancora. A noi i cittadini sollevano dubbi, rimostranze, spesso critiche. A noi i cittadini chiedono risposte. A noi chiedono “Perché?” dopo un anno e oltre di emergenza siamo costretti a subire le stesse cose del primo momento. Noi, in questo momento, non abbiamo risposte. Non ci sono state date. Forse perché troppo difficili da ammettere. È troppo difficile oggi ammettere di aver creato problemi drammatici con il piano vaccinale nazionale. È avvilente vedere Paesi – vicini e lontani – procedere con la somministrazione, e paragonarli al nostro Sistema Sanitario Nazionale (per fare un esempio, nello Stato di New York, per lungo tempo preso a modello negativo di gestione della pandemia, si è già arrivati ora a vaccinare i trentenni), che arranca, e costringe a stringere la cinghia, ancora. Si tratta di una battaglia che tutti combattiamo, ma le armi ora sono nettamente impari. Chi chiude ha perso la forza – la voglia? – per continuare a lottare con gli altri. E noi, sinceramente, non possiamo biasimarlo. Non ci sentiamo di colpevolizzare chi, come in questi giorni, manifesta il proprio malessere e la propria difficoltà. Anzi, ha il nostro sostegno. Ha il nostro sostegno perché la sofferenza dei cittadini non può che essere la nostra”.

La nota prosegue: “In questi mesi noi abbiamo cercato di fare la nostra parte, approntando piani di sostegno alle famiglie e alle attività, ripartendo i fondi statali, accompagnandoli con fondi comunali, per tamponare il primo momento di crisi. Ora lanciamo un appello, al governo e alla regione, affinché le nuove misure vengano accompagnate da ristori pronti ed efficaci. Allo stesso tempo, chiediamo che il nuovo governo si faccia carico di implementare a dovere il piano vaccinale. L’importanza di questa posizione unitaria è notevole: è la voce di quasi trecentomila persone che lo chiede”.

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