Ritrovato il radiocollare di lupo Ventasso. “Ci auguriamo sia ancora vivo e nel branco”

16 Agosto 2021 04:30

Da alcuni anni se n’erano perse le tracce, ma ci sono buone probabilità che il lupo Ventasso – un esemplare puro di canis lupus italicus – abiti ora stabilmente in Val Trebbia: qui, nei giorni scorsi, l’istruttore escursionistico della Fie Pietro Nigelli e Marco Pizzamiglio dell’associazione Appennino Trekking hanno ritrovato il radiocollare che, per ragioni di studio, gli era stato applicato per monitorare i suoi spostamenti con il gps. Una strumentazione che dopo due anni e mezzo si era staccata ma che ora permette di immaginare il destino di questo esemplare, non senza emozione.

La scoperta è avvenuta casualmente mentre i due escursionisti stavano effettuando la pulizia di un’area boscata della media Valtrebbia: a terra è spuntato un radiocollare che ha riacceso improvvisamente i riflettori sulla vicenda del lupo Ventasso, catturato nel 2016 nel Reggiano dai tecnici del Wolf Appennine Center nell’ambito del progetto europeo Life Mirco per la conservazione del lupo. Il fatto che Ventasso fosse un lupo geneticamente puro e non ibrido aveva attirato subito l’attenzione dei ricercatori che lo avevano munito di un radiocollare e poi lo avevano rilasciato in libertà per seguirne gli spostamenti. L’animale, di circa due anni d’età, con l’energia dei giovani animali si era mosso dapprima con grande velocità ricoprendo l’incredibile distanza di oltre 500 chilometri in due mesi tra l’appennino reggiano, la Valtrebbia, percorrendo tutta la Valboreca, fino all’Alessadrino, il Pavese e poi tornando indietro sui suoi passi. Poi a dicembre 2016 Ventasso aveva trovato una compagna e aveva “messo su famiglia”: il gps e le fototrappole dell’anno successivo riescono a monitorare e fotografare i movimenti di Ventasso mentre procaccia e porta il cibo ai suoi cuccioli da padre amorevole, fino a formare un vero e proprio branco a 80 km dal luogo della sua cattura con la prole ormai cresciuta. Dopo 910 giorni il radiocollare si era staccato e improvvisamente si era concluso il racconto di un giovane lupo solitario che era riuscito a riprodursi e a creare un branco.

Adesso il ritrovamento del radio collare nella nostra provincia lascia supporre che il branco guidato da Ventasso si sia stabilito in Valtrebbia.

“Ci piace pensare che sia ancora in vita insieme al suo branco e, come tutti i lupi, si faccia i fatti suoi non arrecando disturbo alcuno a noi umani sempre troppo condizionati dalla favola di Cappuccetto Rosso” sottolineano Nigelli e Pizzamiglio. Proprio la Federazione Italiana Escursionisti – attiva dal 1984 quando fu segnalata per la prima volta la presenza del lupo nel Piacentino – punta a eradicare l’atavica paura dell’uomo nei confronti di questo animale.

 

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