La mamma di Elisa: “Lei e Costantino ragazzi speciali. Non vanno dimenticati”

14 Gennaio 2022 03:00

Costantino ed Elisa, insieme lo scorso Natale

“Erano ragazzi speciali, non ce n’era uno sbagliato. Di solito, quando accadono queste disgrazie, si parla di loro per un certo periodo e poi ci si dimentica delle persone. Ecco, questi ragazzi non vanno dimenticati perché erano tutti straordinari”.

Tra l’immenso dolore di queste ore Antonella Grandini, mamma di Elisa Bricchi, la giovane morta lunedì notte dopo essere finita nelle acque del Trebbia assieme al fidanzato Costantino Merli e agli amici William Pagani e Domenico Di Canio, non riesce a dire altro. L’angoscia di non poter più rivedere la sua Elisa, la consapevolezza che assieme alla figlia e agli altri ragazzi se n’è andata per sempre anche una parte di lei è come una morsa, che comunque non intacca tutto ciò che di bello ha lasciato dietro di sé quella ragazza così innamorata della vita. Il pensiero va anche a loro, a quei “giovani meravigliosi” e pieni di sogni che purtroppo hanno condiviso lo stesso tragico destino della 20enne. “William e Domenico non li conoscevo – spiega Antonella – ma so che comunque erano bravissimi ragazzi. Posso solo dirvi che Costantino, il fidanzato di Elisa, era davvero una persona d’altri tempi. Lo scorso maggio, quando le aveva chiesto di diventare la sua ragazza, si era inginocchiato e le aveva dedicato una canzone scritta da lui. Erano bellissimi insieme, non ho altre parole per descriverli. E anche adesso sono insieme, lo saranno sempre”. 

I COMPAGNI DI SCUOLA E GLI INSEGNANTI RICORDANO COSTANTINO – Nel frattempo in queste ore si susseguono senza sosta i messaggi in ricordo di Costantino merli. Camilla Villani, e con lei anche le altre ex compagne di classe di Costantino, parla di un ragazzo che “non si dava mai per vinto, faceva di tutto per dimostrare che ce la faceva. Questo aspetto del suo carattere a me piaceva tantissimo e piaceva a tutti”: “Lui è stato il mio migliore amico per cinque anni – spiega – e anche dopo la fine delle superiori abbiamo continuato a sentirci ogni tanto”.

“Era una persona solare, gioiosa – è il ricordo di un’altra compagna di classe, Maria Tedesi – ma anche molto sensibile: se vedeva che qualcosa non andava in classe si avvicinava, chiedeva. Di lui ho un ricordo bello alla cena di maturità: Costantino aveva detto di non poter venire, ma alla fine si era presentato a sorpresa. Era appassionato di musica fin dalla seconda o terza liceo”.

“Faceva dei lavori da matto pur di andare a suonare perché la sua strada era cantare – ricorda la sua insegnante Francesca Lucia Valla – l’ho avuto come studente dalla terza alla quinta. Non l’ho più rivisto fino a un paio di settimane fa all’Unieuro e siamo rimasti a parlare 40 minuti: l’ho trovato molto maturato, aveva fatto un percorso in salita eccezionale. Mi ha raccontato di aver lavorato come grafico ma di non essersi trovato bene, era contento di aver trovato un posto in Unieuro. Vede, Costantino è uno di quegli studenti che ti restano nel cuore. “Tu sei un mio successo” gli avevo detto salutandolo”.

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