Preoccupazione al Pronto soccorso: “Rischia di perdere i medici del 118”

12 Agosto 2022 11:40

La notizia proveniente dalla Regione che da settembre verranno attivati ambulatori per trattare casi a bassa intensità, i codici bianchi, non soddisfa i medici del Pronto soccorso ospedaliero.

Andrea Vercelli, che dirige quello piacentino chiedere che l’attenzione venga rivolta alle condizioni di lavoro del servizio sanitario di prima linea. Spiega a Libertà che quell’ambulatorio di fatto a Piacenza già esiste, svolto da neo laureati non ancora entrati nella specializzazione e queste giovani figure in transito, quando lasciano l’ambulatorio, vengono via via integrate con nuovi arruolamenti.

Il punto per Vercelli è un altro: il depotenziamento del personale che si profila all’orizzonte dopo la firma di una pre-intesa fra la Regione Emilia Romagna e il Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani. che ridisegna la figura dei cosiddetti Met, medici di emergenza territoriale. Si tratta di medici in libera professione e in convenzione con l’Ausl e prestano servizio al 118, ma anche in pronto soccorso. Esistono come figure dal 1994, contestualmente al 118. Attualmente sono otto uno a Fiorenzuola e sette a Piacenza.

Con i Met c’è una rotazione per la copertura dell’area d’urgenza, per quanto solo i medici effettivi di pronto soccorso siano impegnati sulla medicina d’urgenza. Ora l’orientamento sembra essere quello per cui i Met quando svolgono attività di 118 si limiteranno a quella. O viceversa sceglieranno solo il Ps.

Peraltro, viene fatto notare, mediamente nell’arco delle 24 ore sono 4 o 5 gli interventi di 118, il resto del tempo ora viene speso in Ps. Se così andranno le cose, questo significa un’ulteriore perdita di energie per presidiare il Ps. Con l’effetto di alterare e impoverire i turni sulle 24 ora necessari al servizio di prima linea già oberato di casi.

Ad aggravare la situazione del depotenziamento che si profila all’orizzonte, quattro medici in attività al pronto soccorso lasceranno per altri servizi o altre località a partire da settembre, e 23 infermieri hanno richiesto un trasferimento.

Tante variabili, che al momento rendono ancora nebulosa la situazione che si presenterà tra un mese.

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