Prezzi e mappa dello spaccio piacentino: la maxi-indagine dopo una morte per overdose

23 Gennaio 2023 17:21

Un’attività di spaccio (foto d’archivio)

Emergono nuovi particolari legati al blitz antidroga di questa mattina dei carabinieri. L’attività di indagine parte dal decesso per overdose di un tossicodipendente nel gennaio del 2021 a Gossolengo. Anche da lì, le forze dell’ordine seguono le tracce della compravendita di droga. Dalla città alla provincia, dalle zone centrali a quelle periferiche: nella mappa piacentina dello spaccio ci sono le località La Noce di San Nicolò, Quartazzola di Gossolengo e Centora di Rottofreno, poi viale Sant’Ambrogio, via Boselli, Borgotrebbia, Pittolo, la zona del lago Verde a Mortizza e l’area industriale di Muradolo. Ma non solo. Ed ecco il “listino prezzi”: 70 euro per un grammo di cocaina, 20 euro per una grammo di eroina e 10 euro per un grammo di hashish. C’è anche un vocabolario preciso tra spacciatori e consumatori: “la nera” per l’eroina, “la bianca, la bella o la neve” per la cocaina e “la zatla” per l’hashish.

Sono alcuni degli elementi che, attraverso “un’imponente attività di intercettazione” come si legge nella disposizione emessa dal Gip di Piacenza, ha permesso ai carabinieri di eseguire un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 29 indagati (17 stranieri e 12 italiani) per i quali si ipotizza la responsabilità, a vario titolo e in concorso tra loro, di traffico e detenzione di sostanze stupefacenti o psicotrope. L’operazione – denominata “Black house” – ha portato allo smantellamento di alcuni gruppi criminali composti da pusher italiani, marocchini, tunisini, albanesi e sudamericani – in parte irregolari sul territorio nazionale e senza fissa dimora – che si approvvigionavano di stupefacenti nell’hinterland milanese per il successivo smercio nel Piacentino, anche a soggetti minorenni.

A fronte dell’attività di indagine, nell’ordinanza si legge che “nelle varie piazze di spaccio venivano ceduti in maniera sistematica quantitativi non modesti” di cocaina, eroina, hashish e marijuana. L’inizio degli accertamenti risale al febbraio del 2021 in località La Noce di San Nicolò, quando i carabinieri hanno individuato almeno due pusher lungo il fiume Trebbia. Seguendo quei primi riscontri, le forze dell’ordine hanno ricostruito (e contrastato) un giro di spaccio esteso in tutto il territorio, dalle aree pubbliche, alle attività commerciali fino alle abitazioni private.

I pusher avrebbero contato su una rete di aiuti: “Un novero di soggetti – si legge nell’ordinanza delle misure cautelari – disposti ad aiutarli nello svolgimento della loro attività, fornendo loro passaggi, procacciando loro cibo mentre si trovavano presso le piazze di spaccio e garantendo disponibilità di alloggi per il pernottamento”.

IL PLAUSO DEL PREFETTO – Il prefetto di Piacenza Daniela Lupo esprime la propria soddisfazione “per le azioni di contrasto alla criminalità in tutte le sue declinazioni, condotte con impegno ed elevata professionalità, connotati da un forte spirito di sacrificio”.

PLAUSO DEL PREFETTO

IL SERVIZIO DI THOMAS TRENCHI:

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