Scuola di Quarto, la prima classe non sarà attivata: “Famiglie preoccupate”

05 Agosto 2023 13:05

“L’amministrazione comunale di Gossolengo ha appreso con rammarico che nonostante gli sforzi profusi insieme alle famiglie e alla scuola, l’Ufficio Scolastico Regionale ha confermato che la classe prima della scuola elementare di Quarto non sarà attivata”.

È quanto recita una nota diffusa dal Comune. “Questa notizia – spiega il sindaco di Gossolengo, Andrea Balestrieri – ci suscita grande preoccupazione, specialmente per quanto concerne le famiglie coinvolte. Certamente non significa che la scuola primaria debba chiudere, ma indubbiamente per il futuro del plesso non è una buona notizia. Come amministrazione metteremo in campo tutto quanto necessario per far sì che le famiglie patiscano il minor disagio possibile. Per l’anno scolastico 2023/2024 avvieremo, comunque, il doposcuola al venerdì pomeriggio che consentirà di fruire di un nuovo servizio che ci è stato richiesto dai genitori e che speriamo possa contribuire a rendere maggiormente “attrattiva” in futuro la scuola. Il tutto nell’ottica della condivisione di responsabilità tra scuola, famiglie e istituzioni. Nei prossimi giorni, compatibilmente con il periodo delle ferie estive, incontreremo le famiglie e valuteremo con loro ogni eventuale iniziativa”.

“In qualità di dirigente scolastica dell’Istituto – aggiunge la preside Giorgia Antaldi – non posso che esprimere grande dispiacere per il fatto che non è stata accolta dall’Usr la richiesta di attivazione della futura classe prima del plesso di Quarto, tanto più che era stata offerta la possibilità di far partire la classe senza la richiesta di organico aggiuntivo. Sono state già contattate le famiglie coinvolte in modo da mettere in atto tutte le procedure organizzative per alleviare il disagio”.

“La scuola di Quarto rappresenta un presidio sociale importantissimo – conclude l’assessore Lauretta Alberti – e siamo consapevoli che il venir meno della classe prima potrebbe innescare una pericolosa reazione a catena che vogliamo evitare a tutti i costi. Abbiamo profuso impegno e cercato, anche a livello politico, di evitare che l’esito fosse questo, cercando di promuovere sin dalla primavera scorsa le iscrizioni. Purtroppo, chi aveva dato inizialmente la disponibilità ad iscrivere i propri figli non ha poi compiuto gli atti formali necessari ed il numero di iscritti è rimasto purtroppo invariato. Occorrerebbe, anche a livello nazionale, riconoscere come il fenomeno del calo demografico imponga una serie di azioni anche a livello governativo che consentano di superare un approccio prettamente numerico, superando la logica dei numeri in favore del benessere delle bambine e dei bambini. Ci vuole flessibilità e sensibilità. La scuola è un luogo fondamentale per la crescita dei nostri figli”.

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