“Animali da cortile maltrattati”, chiesti sei mesi di pena per una 87enne

24 Gennaio 2024 18:53

“Il cane aveva la catena corta, un altro cane se ne stava nella gabbia con i conigli, c’erano topi così grossi che neppure i gatti riuscivano a cacciarli, un asino con la rogna e guano ovunque”. Per questi motivi mercoledì in tribunale sono stati chiesti sei mesi di pena per una 87enne di San Protaso. L’imputata è una donna che dagli anni ’70 gestisce un bar lungo la via Emilia, che sul retro ha vari animali da cortile. L’accusa era quella di maltrattamento di animali.

“Il quadro probatorio circa il modo con cui l’imputata teneva gli animali rispecchia la richiesta di condanna” ha detto l’avvocato per la difesa dell’Ente nazionale per la protezione degli animali, chiedendo anche 80 mila euro di risarcimento..

“E’ giusto ricordare che la mia assistita, una signora di 87 anni che esercita l’attività di barista da cinquanta anni è quasi un personaggio romantico. Ha sempre tenuto gli animali e non vi era mai stata una segnalazione – ha spiegato l’avvocato difensore della anziana -. Le baracche in realtà sono ricoveri molto grandi, un cane è stato messo con i conigli, non certo per maltrattarlo ma perché tenesse lontani i topi attirati da mangimi.

L’avvocato ha chiesto l’assoluzione per la sua assistita, il giudice ha rinviato a febbraio per la sentenza.

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