Nebbia e smog, polveri oltre i limiti. Misure emergenziali anche per gli Euro 5

31 Gennaio 2024 11:40

Nebbia e smog. Un pessimo binomio per la qualità dell’aria a Piacenza, e soprattutto per i polmoni dei piacentini. Nove giorni consecutivi di sforamenti delle polveri fini Pm10, da domenica 21 a lunedì scorso. Ieri il picco è stato di 49 microgrammi al metro cubo su un limite di 50. E poi 20 superamenti nel mese di gennaio della media giornaliera di 25 microgrammi al metro cubo delle polveri finissime Pm 2,5, ancora più pericolose per i polmoni. Tira una brutta aria a Piacenza, nel vero senso del termine. A favorire lo smog, oltre all’indiziato principale, il traffico, c’è anche la particolare situazione climatica con il deciso ritorno della nebbia.  

E se salgono i valori cresce anche il malumore, e Legambiente, chiede “misure molto coraggiose”, attuando “seriamente il piano della mobilità sostenibile”. Oltre a rimarcare la necessità di soluzioni come parcheggi scambiatori,  la pedonalizzazione di una parte del centro storico, l’ampliamento della Ztl e anche la realizzazione del senso unico sullo Stradone Farnese. 

E’ proprio di ieri la notizia che la Regione Emilia Romagna ha approvato il piano aria 2030, con un investimento di 155milioni di euro e l’obiettivo di Ridurre le emissioni sia di inquinanti primari che secondari, e raggiungere nel più breve tempo possibile, e mantenere, i livelli di qualità dell’aria stabiliti dalle norme europee e nazionali in modo da evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi dell’inquinamento per la salute umana e l’ambiente. 

Intanto, in seguito all’odierno bollettino di previsione e controllo Arpae, entrano in vigore a Piacenza domani e venerdì 2 febbraio, le misure emergenziali che prevedono l’estensione anche ai mezzi Euro 5, il divieto di circolazione già in vigore, dalle 8.30 alle 18.30, per i veicoli appartenenti alle categorie più inquinanti. Ai provvedimenti sul traffico si aggiunge il divieto assoluto di combustioni all’aperto per falò, barbecue, fuochi d’artificio e qualsiasi altra tipologia (con la sola deroga per prescrizioni emesse dall’Autorità fitosanitaria), nonché il divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili. Contestualmente scatterà il divieto di utilizzo, in presenza di impianti alternativi, di generatori di calore alimentati a biomassa legnosa con prestazioni inferiori alle 4 stelle, così come l’obbligo di ridurre le temperature a di almeno un grado centigrado, non oltrepassando i 19°C in ambienti domestici, uffici, luoghi ricreativi o di culto e attività commerciali, laddove il limite scende a 17°C per attività industriali e artigianali.

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