Piacenza ricorda le vittime delle foibe: “Un Paese senza memoria non ha identità”

10 Febbraio 2024 12:48

“Ricordare non deve essere un esercizio accademico. Lo dobbiamo alle vittime di quasi 80 anni fa”. Lo sottolinea il prefetto di Piacenza, Paolo Ponta, durante la celebrazione istituzionale del Giorno del Ricordo. La cerimonia in memoria delle vittime delle foibe e della tragedia istriana del secondo dopoguerra si è svolta al giardino “Martiri delle Foibe” tra via Trivioli e via Buozzi: presenti tanti piacentini, oltre al vicesindaco Marco Perini e alla presidente della Provincia Monica Patelli che sono intervenuti. La mattinata si è conclusa con un momento di preghiera affidato al viceparroco di San Giuseppe Operaio don Diego Torres.

FOTO GALLERY MAURO DEL PAPA

“Con la legge 92 del 30 marzo 2004 si è messa fine all’oblio delle tragiche vicende di chi fu costretto all’esilio forzato o fu infoibato – spiega il prefetto – alle vicende dei profughi, spesso accolti in Italia con indifferenza o colpevole ostilità”.

“Quello di oggi è un sincero omaggio alle persone infoibate e ai profughi del confine orientale – dichiara Patelli – un Paese senza memoria si condanna a essere senza identità. Il nostro pensiero torna a chi fu fucilato e gettato nelle voragini carsiche o costretto a lasciare la propria terra”.

“Il buio delle voragini carsiche si imprime come il simbolo più forte – conclude Perini – la legge del maggio 2004 che ha istituto il Giorno del Ricordo ha simbolicamente aperto uno squarcio nel muro di assordante silenzio. Il nostro impegno è quello di rendere onore ai martiri della violenza e delle foibe, simbolo di sofferenza e martirio”.

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