Peste suina, Marenghi: “Chiunque va nei boschi può diffondere il contagio”

07 Marzo 2024 15:57

Snellire la burocrazia per i cacciatori volontari che contribuiscono all’abbattimento dei cinghiali nel Piacentino. È l’indicazione emersa dalla cabina di regia sulla peste suina africana, malattia virale dei suidi (cinghiali e suini) che interessa anche il nostro territorio, minacciando un’importante fetta dell’economia. Un tavolo di confronto, costituito e coordinato dalla Provincia di Piacenza, con l’obiettivo di veicolare e condividere le istanze locali con il commissario straordinario alla Psa. La cabina di regia, guidata dalla presidente Monica Patelli, è composta – tra gli altri – dalla polizia provinciale, le amministrazioni comunali, le associazioni agricole e le sigle di categoria, i consorzi dei salumi e i rappresentanti della caccia.

Per mettere un freno al dilagare della peste suina, infatti, nel Piacentino sono quasi raddoppiati i cinghiali abbattuti nell’ultimo anno grazie ai piani di controllo: da 388 a 605 capi, con 2.589 interventi. A questi si aggiungono i mille abbattuti nella caccia ordinaria, ma qui il numero è in calo perché mancano cacciatori giovani impegnati nel depopolamento di questi ungulati. “C’è una grande preoccupazione per l’economia locale – ha rilevato Patelli -, la cabina di regia ha chiesto di avere un’attenzione particolare per questa emergenza. Sicuramente si auspica una semplificazione delle procedure e l’erogazione di maggiori risorse a beneficio di cacciatori e Atc, persone volontarie attive nel nostro territorio. L’ipotesi di impiegare l’esercito non è tramontata, ma bisogna anzitutto partire dalle forze già disponibili e preparate”.

“Gli abbattimenti restano una delle misure più importanti per ridurre il contagio – aveva spiegato ieri, in conferenza stampa, anche il comandante della polizia provinciale di Piacenza Luigi Rabuffi -. Se i cinghiali prelevati sono stati 217 in più in un anno, complessivamente la pressione venatoria su questi animali è in calo, proprio a causa delle restrizioni dovute alla peste suina sulla caccia ordinaria: se nella stagione 2022-2023 sono stati cacciati mille capi, nel 2021 erano stati 1.700 e nel 2020 si erano raggiunti oltre duemila esemplari”.

Le indicazioni all’uomo – Il dirigente della polizia provinciale Davide Marenghi ha rivolto un appello alla cittadinanza, perché “chiunque va nei boschi può diffondere il contagio di peste suina, perciò – prima di salire in auto – occorre togliersi le scarpe, sigillarle in un sacchetto e lavarle con un disinfettante”.

Le trappole – Un aiuto arriva delle “Pig brig trap”, le quattro trappole di reti per cinghiali che il commissario nazionale per la Psa ha assegnato a Piacenza e che sono state posizionate in vari punti della zona di restrizione II. Al momento solo una è riuscita a catturare tre esemplari, che sono stati abbattuti dai cacciatori abilitati. A breve – hanno fatto sapere dalla Provincia – verranno spostate nella zona collinare verso la provincia di Parma per tentare di evitare la diffusione della peste suina ad est.

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