Turismo da record nel 2023 a Piacenza: oltre 600mila presenze. Cinesi triplicati

20 Marzo 2024 16:40

C’è un netto aumento sul fronte degli arrivi (+5,5%) e dei pernottamenti (+3,2%). I dati del turismo piacentino nel 2023 segnano il superamento – seppur di poco – dei massimi storici del 2011, quando gli arrivi erano stati circa 274mila e le presenze 600mila. Resta il fatto che la fase congiunturale è discendente, “a causa delle persistenti difficoltà a livello geopolitico e macroeconomico – spiega la Provincia di Piacenza in una nota ufficiale – in primis il livello dei prezzi sempre elevato che erode il potere d’acquisto e frena il consumo di beni e servizi, influendo negativamente anche sullo sviluppo dei flussi turistici”.
Il report della Provincia, dunque, specifica che “è probabile che nel corso del 2024 il turismo piacentino torni al di sotto della soglia delle 600mila presenze, molto dipenderà dall’evoluzione che sperimenteranno il comparto alberghiero e la componente della domanda nazionale”.

Il bilancio del turismo – C’è un altro indicatore positivo: “A livello regionale, Piacenza risulta sempre al primo posto per intensità del recupero e crescita dei pernottamenti rispetto al 2019”. Ecco i dati: nel 2023 gli arrivi sono stati 276.796, circa 14mila in più rispetto al 2022, mentre le presenze si sono attestate a 603.235, anch’esse in crescita sull’anno precedente, circa 19mila in più.

In particolare, negli esercizi alberghieri sono stati rilevati 201.463 arrivi e 368.181 presenze, i primi in crescita sul 2022 del 3,5% (+7mila), le seconde del 2,4% (+9mila). Negli esercizi “extra-alberghieri” si sono registrati invece 75.333 arrivi, in aumento rispetto all’anno precedente dell’11,1% (+8mila), e 235.054 presenze, con una variazione positiva del 4,4% (+10mila).

La “mappa” dei turisti – Dal punto di vista della provenienza, sono ancora in crescita sia i turisti italiani, che mostrano un aumento dell’1,6% a livello di arrivi (187.186, +3mila) e dell’1,2% in termini di pernottamenti (435.760, +5mila), sia soprattutto i turisti stranieri, +14,6% gli arrivi (89.610, +11mila) e +8,8% le presenze (167.475, + 14mila).

La prestazione sottotono registrata nel secondo semestre 2023 è da imputare al turismo di provenienza nazionale. I turisti italiani presentano un trend delle presenze in calo già durante il primo semestre, per poi evidenziare variazioni negative ad agosto (-14,9%), settembre (-3,0%) e novembre (-7,2%). Decisamente migliore è stata l’evoluzione della componente straniera (positiva fino a luglio), anche se risulta evidente pure in questo caso l’indebolimento dei ritmi di crescita nei mesi successivi. Il confronto con i dati del 2019 riporta invece una situazione nel complesso ancora soddisfacente, sia per le presenze italiane (a parte agosto e novembre) che per quelle straniere.

Francesi al primo posto – I francesi sono stati ancora i più assidui visitatori stranieri della nostra provincia, con circa 20.400 presenze, mille in più rispetto al 2022. Seguono tedeschi (19.500, +1.000), romeni (13.700, +600), svizzeri (10.700, +400) e olandesi (9.100, -200), poi gli spagnoli, i belgi e gli inglesi (circa 6.500/7.500 presenze ciascuno), per arrivare infine agli statunitensi (5.200, +600) e agli austriaci (4.300), questi ultimi in forte sviluppo (+1.200) rispetto all’anno precedente. Crescita anche per i cinesi, il cui flusso è triplicato (+2mila), mentre sono risultati in calo gli ucraini (-1.100 presenze).

Oltre 80mila presenze dalla Lombardia – Le presenze dei turisti italiani hanno fatto invece riferimento per il 20% ciascuna alla Lombardia (83mila) e all’Emilia-Romagna (82mila), e per il 10% alla Campania (circa 43mila). L’altra metà delle presenze nazionali è andata a Piemonte, Lazio, Veneto, Sicilia e Puglia (con una quota tra le 22mila e le 30mila ciascuna), alla Toscana e alla Liguria (circa 15mila), e quindi alle rimanenti regioni italiane. Nel corso del 2023 gli aumenti più significativi delle presenze sono stati registrati dai turisti dell’Emilia-Romagna (+5mila), del Piemonte (+2mila) e del Veneto (+2mila), tutti con variazioni attorno al +7%; sono invece risultati in calo i turisti lombardi (circa 4mila presenze in meno), oltre a quelli campani, laziali, pugliesi e liguri.

Bene hanno fatto il capoluogo Piacenza – che ha visto ancora aumentare nel complesso gli arrivi del 7,5% (+10mila) e le presenze del 2,8% (+9mila) – e gli altri comuni della pianura, in particolare Castel San Giovanni (+12,8% gli arrivi e +13,3% le presenze), Fiorenzuola (rispettivamente +6,5% e +2,1%) e Castelvetro (che mette a segno incrementi a due cifre). Meno bene sono andati invece i contesti dell’Appennino (con l’eccezione di Bobbio per quanto riguarda le presenze) e collinari (con l’eccezione di Castell’Arquato), contraddistinti da variazioni negative del numero di turisti e dei pernottamenti. A confronto col 2019, va segnalato invece il gap ancora da recuperare in termini sia di arrivi che di presenze relativamente agli ambiti di Bobbio e dei rimanenti comuni dell’Appennino.

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