Giordano il tennista, Elisa e le arti marziali. Carrozzina e cromosomi non contano

25 Marzo 2024 06:00

Foto di Pietro Zangrandi

Il tennis è uno sport dove non c’è un posto per nascondersi quando le cose vanno male e Giordano Zavattoni, con la sua racchetta, non si nasconde dai problemi dal 2003, da quando un incidente sul lavoro nei pressi della Caorsana gli ha tolto l’uso delle gambe. Aveva 19 anni, appena compiuti.

Oggi è un tennista a livello agonistico e chi lo vede in campo si dimentica che sia seduto su una carrozzina: “Il mio sogno è che si giochi realmente tutti insieme, disabili e normodotati, annullando ogni differenza. Oggi una persona in carrozzina può tranquillamente battere chi invece corre sulle sue gambe”, spiega al confronto con gli studenti della scuola media di Bobbio, presente anche una delegazione delle superiori San Colombano.

Con Giordano, al tavolo dei relatori, c’è Elisa Demicheli: un cromosoma in più dalla nascita, la sindrome di Down, ma anche un talento in più, nelle arti marziali e nel Wing Chun.

Elisa ha 36 anni, vive a Piacenza, di professione è bidella nelle scuole, e il suo sogno è uno: “Aiutare gli altri”. Non sa che l’ha già fatto accettando di raccontarsi ai più giovani perché crescano capendo che siamo tutti così uguali e così diversi.

Gli studenti hanno ascoltato attenti, all’incontro voluto da istituto omnicomprensivo, Lions club Bobbio, Comitato italiano paralimpico (Cip), Comune, per la ventesima edizione del progetto.

L’ARTICOLO DI ELISA MALACALZA SU LIBERTÀ

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