Lunario dialettale al teatro Verdi, per ricordare volti e luoghi di Fiorenzuola

12 Dicembre 2023 03:50

Volti e luoghi di Fiorenzuola vengono ricordati nel Lunario dialettale della Pro Loco, presentato al teatro Verdi dal presidente della Pro Loco Abdrea Sozzi affiancato dal maestro Adriano Fanti. Un tuffo nei ricordi personali, familiari e collettivi. Per ogni mese c’è il ritratto di un personaggio che ha lasciato il segno nella comunità cittadina. A corredo quest’anno immagini di botteghe che oggi non ci sono più.

Il “Lünari ad Fiurinsola Dumila e Ventiquatar” ha inoltre la particolarità di accompagnare ogni ritratto con un distico in dialetto fiorenzuolano ideato dall’esperto di vernacolo dottor Franco Meneghelli. Tra i fautori del calendario – arrivato alla 25° edizione – c’è Luigi Valenti che svolge l’impagabile lavoro di raccogliere le foto e tenere i contatti con le famiglie delle persone ricordate. La bellezza che si vive alla presentazione pubblica, è che i ricordi familiari intimi e personali dei familiari, vengono condivisi con la comunità: quella stessa comunità che ha conosciuto e apprezzato le persone ricordate nel lunario.

 Il calendario si apre con “il Mancio”, Maurizio Mancin che è stato sia pittore che musicista e che è stato ricordato dalla figlia Miriam, visibilmente commossa. Si prosegue con Tiziano Tosi, conosciuto come “Titti”, tra i volontari dell’Old Rugby e tra i protagonisti della Zobia, ricordato dall’amico Nicola Magni. A marzo c’è il volto di Gianni Begani che partecipava sempre ai raduni alpini e che era un fotoamatore. Aprile è dedicato al dottor Giovanni Silva, medico radiologo generoso e aperto con tutti, scomparso prematuramente nel marzo dell’anno scorso. E’ stato ricordato in modo commosso da Mario, uno dei due figli, mentre il fratello Paolo era in platea. Anche la nipotina Agata ha ricordato il dottor Silva con un pensiero dolcissimo.

Il mese di maggio ha il volto di Luigi Costantini, attivissimo nel gruppo podistico Millepiedi, tra i fondatori e animatori della marcia del 1° Maggio (storica iniziativa a Fiorenzuola). Ne ha parlato l’adorata figlia Monica. A giugno c’è l’edicolante storico di piazza Caduti: Gualtiero Groppelli, ricordato dal nipote Elio. Negoziante del centro di Fiorenzuola era anche Maria Antonia Piva, che aveva un fornito negozio di frutta e verdura vicino al teatro: è la mamma del vicesindaco Paola Pizzelli, che le ha scritto una lettera aperta di struggente bellezza. Ricordo tenero anche quello della nipote Cristiana Chierici.

Agosto reca il volto di Angelo Torricella il padre della direttrice scolastica Gabriella Torricella che perse il padre vari anni fa e che ha ricordato la sua attività di vendita di legna e carbone: il carburante di allora (quando molte case non avevano termosifoni) arrivava coi treni merci  e veniva stoccato nel magazzino dove oggi c’è l’anfiteatro comunale.

Settembre vede il volto di Alberto Cesena, “cap di fachen a la stasion e Bertu ad la publica in pension”. Una frase che racchiude il suo lavoro (responsabile dei facchini alla stazione ferroviaria) e di volontario della Pubblica assistenza una volta in pensione. È stato il nipote Claudio Cesena a ricordare nonno Bertu.

Il presidente dell’Avis Fiorenzuola Disma Sarpedonti ci sorride dal mese di ottobre. Era stato alla guida della sezione per quattro mandati e fu tra donatori più assidui (oltre 100 donazioni). Lo ha ricordato l’amico e consuocero (nonché segretario Avis) Rino Catelli.

A novembre c’è Arturo Villaggi, che era cuoco all’Autogrill e padre dell’artista Stefano, che insieme alla sorella ne ha ricordato soprattutto i valori, oggi sempre più rari.  Dicembre si chiude col professore ortopedico Giorgio Cattani, primario di Ortopedia all’ospedale di Fiorenzuola e che fu tra i fondatori della Pubblica assistenza Valdarda e che è stato ricordato da Luigi Buratti, già membro del Comitato Utenti dell’ospedale (in platea c’era la sorella del medico). Le foto delle storiche attività commerciali a corredo del calendario sono state fornite a Elena Ghizzoni, Giovanni Toscani, Eugenio Fabris, Luigi Fagnoni e Silvio Dordoni.

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