La leggenda di Dune: dal grande schermo al tavolo da gioco

Dalle “Guerre stellari” ai movimenti ambientalisti di fine anni ‘60, le influenze di “Dune” sembrano non avere fine. Tuttavia, come per “Il signore degli anelli”, è stata necessaria una saga cinematografica di grande successo per trasformare quest’opera letteraria in un vero fenomeno di massa. L’arrivo sul grande schermo è stato però uno dei pochi ambiti in cui la creazione di Frank Herbert è stata vittima di diverse “false partenze”, mentre altre sue incarnazioni hanno fin da subito colto nel segno e segnato la storia di diverse forme di intrattenimento.

Ad esempio, il videogioco per computer “Dune II” è stato un grande successo e fu fondamentale per rendere popolare il genere “strategico in tempo reale”, che successivamente produrrà capolavori come “Command & Conquer”, “Warcraft” e “Starcraft”.

Anche nel mondo dei giochi da tavolo, “Dune” è una leggenda grazie a un wargame creato 45 anni fa. Prodotto dall’Avalon Hill, marchio storico del settore, conquistò i giocatori negli anni ‘80 con meccaniche talmente innovative da ispirare ancora oggi molti game designer di nuova genrazione. Nel gioco si assumeva il comando di una delle sei fazioni disponibili, ispirate a quelle descritte nei libri, ognuna dotata di abilità particolari in grado di influenzare radicalmente l’approccio strategico alla partita.

Durante ogni turno si alternavano poi diverse tipologie d’azione che andavano da un’asta per accaparrarsi delle “carte tradimento”, capaci di influenzare l’esito delle battaglie, allo schieramento delle proprie truppe su un tabellone che riproduceva la mappa del pianeta Dune. Ovviamente non mancava una fase di battaglia per decidere il predominio nei territori in cui erano presenti soldati di fazioni diverse non alleate. La meccanica degli scontri era geniale e non prevede l’uso di dadi: i due belligeranti dovevano creare segretamente un “piano di battaglia” formato da una o due “carte tradimento”, un eroe del proprio casato e impostare un numero su un disco girevole che indicava quanti dei soldati presenti in quel territorio avrebbe sacrificato nello scontro.

Tra tempeste di sabbia che spazzano via le unità sulla mappa, i possibili tradimenti dei membri del proprio casato e le apparizioni degli iconici vermi di Dune (Shai-Hulud), il gioco della Avalon Hill catturò perfettamente l’atmosfera dei libri. Era anche possibile stringere alleanze e ottenere spezia, la valuta del gioco, vendendosi di tutto, dalle “carte tradimento” alle informazioni che, come in un vero conflitto, si rivelano essere la cosa più preziosa. Come in un match di poker, Dune è un continuo alternarsi di bluff e azzardi “calcolati”, in cui ci si può affidare al ragionamento, all’abilità diplomatica o alla semplice fortuna.

Nel 1984, la Avalon Hill fece uscire una seconda edizione del gioco per capitalizzare l’arrivo nei cinema del film di “Dune” diretto da David Lynch, ma i disastrosi risultati al botteghino di quella pellicola ebbero conseguenze anche sulle vendite del gioco da tavolo, che finì per non essere più ristampato. Malgrado un’edizione francese nel 1990, il pubblico internazionale di appassionati richiedeva a gran voce il ritorno dell’originale e il valore delle copie di seconda mano in lingua inglese raggiungeva cifre importanti anche per scatole in condizioni tutt’altro che ottimali.

Con la diffusione di Internet alla fine degli anni ‘90, nei forum de-gli appassionati crebbe la leggenda relativa a questo gioco e nel 2010 (circa) iniziarono a circolare online gratuitamente dei file, illustrati dall’autore russo “Ilya77”, che modernizzavano la grafica del gioco. Molti fan sfruttarono quell’opportunità e, investendo fino a 150 euro in servizi di stampa professionali, si ricrearono una loro copia personale di “Dune”. Un tale fenomeno non poteva certo passare inosservato e nel 2019 la casa editrice Gale Force Nine si rivolse alla “Herbert Estate” per acquistare i diritti generali del gioco, ottenne il permesso dagli autori di usare il regolamento originale e coinvolse l’artista del redesign online Ilya77 per la parte grafica. A ridosso dell’uscita cinematografica di “Dune prima parte”, la leggenda tornò finalmente nei negozi. Nuovamente apprezzato dai giocatori di vecchia data e dai wargamer più raffinati, questa volta è stato accolto con un po’ più di freddezza dagli appassionati dei board game moderni, abituati a meccaniche più fluide e intuitive.

Nel tentativo di soddisfare questo pubblico, Gale Force Nine pubblicò nel 2021 “Dune: Un gioco di conquiste e diplomazia”, che è sostanzialmente una versione semplificata dell’originale, con solo quattro fazioni presenti e una grafica che si rifà al film di Villeneuve. Malgrado il peso dei suoi 45 anni si faccia sentire, “Dune” è ancora un’esperienza che merita di essere vissuta, ma solo a patto di trovare il giusto gruppo di giocatori da coinvolgere; persone disposte a odiarsi profondamente fino alla fine della sfida, per poi saper tornare amici come prima. Solo in questo modo è possibile comprendere la grandezza di un gioco leggendario e apprezzare il modo con cui riesce a farci vivere gli intrighi della saga originale con solo qualche pezzo di cartone.

 

di Carlo Chericoni

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