La lunga storia di Cluedo nato sotto le bombe della II guerra mondiale

Una volta si chiamavano “gialli”, per via della popolare collana di libri pubblicata da Arnoldo Mondadori dal 1929 che aveva la copertina di questo colore; oggi si definiscono con il termine più alla moda “crime”, ma la sostanza non cambia: i racconti incentrati sullo scoprire chi ha commesso un crimine sono qualcosa che appassiona da sempre il pubblico. Anche l’operaio inglese Anthony E. Pratt era un avido lettore di quel genere letterario, in particolare i romanzi di Agatha Christie che leggeva con avidità per distrarsi dalle sirene che annunciavano un nuovo raid aereo. Siamo infatti nei primi anni ‘40 e, mentre sui cieli della sua cittadina natale Birmingham si combatteva la Seconda Guerra Mondiale, tra le pareti domestiche di casa Pratt prendeva vita un’idea: creare un gioco da tavolo a tema omicidio/mistero. Del resto Anthony aveva dimostrato da sempre una spiccata abilità creativa che, oltre a renderlo un apprezzato musicista, gli aveva fruttato alcuni brevetti per alcune originali invenzioni. Così nel 1944 nasce ufficialmente il board game “Murder!” (ovvero Omicidio) sviluppato sotto i bombardamenti insieme alla moglie Elva.

Ai due bastò presentare un prototipo del gioco a una società chiamata Waddingtons, all’epoca uno dei principali produttori di giochi di carte e da tavolo del Regno Unito, per vedersi il progetto acquistato immediatamente. All’editore Norman Watson piacque tutto di quell’idea a parte un piccolo particolare: il titolo. “Murder!” gli sembrava troppo diretto e aggressivo, privo di quel tocco di mistero che caratterizza sempre questo genere, così decise cambiarlo in Cluedo, una parola nata dalla fusione di Clue (Indizio in inglese) e Ludo (la parola latina per gioco) aggiungendo anche il sottotitolo “The Great New Detective Game” (Il nuovo grande gioco del detective) .

La prima edizione viene pubblicata nel Regno Unito nel 1949 e l’anno dopo sbarca anche in America con il nome di Clue. In Italia arriva grazie alla Clementoni nel 1959, ma il suo titolo viene cambiato in Giallo Club. Nel nostro paese si susseguono poi varie edizioni dell’editore Giochiclub con diversi titoli come Detective e Inchiesta aperta, per arrivare poi al nome classico nel 1974.


A 75 anni dalla sua prima pubblicazione Cluedo è ancora uno dei giochi da tavolo più venduti e, malgrado le innumerevoli edizioni uscite, la sua meccanica di gioco non è mai cambiata troppo nel corso degli anni. Ci sono sicuramente stati degli aggiornamenti al regolamento, ma sostanzialmente si tratta di scegliere segretamente tre carte a inizio partita che indicano un personaggio, un’arma e una stanza, che verranno messe in una busta, mentre le rimanenti vengono distribuite ai giocatori. Muovendosi per la villa dove si svolge il mistero usando i dadi, i giocatori formuleranno ipotesi come “È stato il Professor Plum con il candeliere nella sala da pranzo”. Questa combinazione può essere confutata dagli altri nel caso abbiano una delle carte parti dell’ipotesi in mano. Così, attraverso un processo di esclusione è possibile arrivare a formulare un’accusa finale che, se si rivela esatta pone fine alla partita, mentre se sbagliata farà eliminare chi l’ha fatta.

Esistono tantissime varianti del gioco ed edizioni speciali, ma in sostanza, quell’idea nata sotto le bombe, resiste ancora oggi divertendo generazione dopo generazione.

di Carlo Chericoni

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