Mass Effect: concentrato di storie fantascientifiche in un solo videogioco

Mass Effect è considerato da molti la più grande saga di fantascienza dopo Star Wars. Questa serie di videogiochi, iniziata nel 2007, mette i giocatori nei panni del comandante Shepard, nelle cui mani è posto il destino dell’intera galassia. Come in molti giochi di ruolo, il personaggio è largamente personalizzabile. Shepard può essere un uomo o una donna, può essere nato sulla Terra o in una colonia spaziale, può avere un differente addestramento militare e molto altro ancora. Uno degli aspetti più interessanti del gioco riguarda la possibilità di importare i propri salvataggi in Mass Effect 2 (2010) e poi in Mass Effect 3 (2012), così da portare avanti le scelte compiute in precedenza. Mettendo insieme i tre videogiochi, è possibile trascorrere decine di ore insieme a Shepard e ai suoi compagni di squadra, osservando le conseguenze delle proprie decisioni, per salvare la galassia dalla minaccia dei Razziatori: potentissime macchine aliene che ogni 50.000 anni annientano ogni forma di vita senziente.

Mass Effect ha tanti elementi di interesse. La sua storia epica, l’ottima caratterizzazione dei personaggi, l’enorme numero di scelte differenti e molto altro ancora. Tra i suoi punti di forza c’è anche il suo essere un piccolo compendio di fantascienza. Chi ama questo genere, infatti, troverà al suo interno un gran numero di riferimenti a romanzi e film che rappresentano dei capisaldi della science fiction. A volte sono semplici citazioni di passaggio o nomi che risvegliano l’interesse degli appassionati. Come la presenza di un’astronave chiamata Hugo Gernsback, dal nome di uno dei padri della fantascienza. O come il pianeta Capek, su cui bisogna recarsi per debellare dei robot impazziti. Il nome del pianeta è un riferimento a Karel Capek, autore dell’opera Rossum’s Universal Robots (R.U.R., 1920), la prima in cui viene utilizzato il termine robot. In altri casi appaiono somiglianze narrative, come ulteriori omaggi. Un esempio è la storia dei Quarian, un popolo alieno che ha dovuto abbandonare il proprio pianeta natale, a causa dei Geth, le intelligenze artificiali che loro stessi hanno creato e che si sono ribellate. Ora i Quarian vivono in una flotta migrante di astronavi che vaga nello spazio senza una meta precisa. Una storia che ha molti punti di contatto con la serie televisiva BattleStar Galactica, in cui gli umani sopravvissuti all’attacco dei robot Cylon sono in costante fuga sulla loro piccola flotta di astronavi.

In altri casi ancora vengono ripresi i temi di fondo di alcuni grandi classici. Tra questi, uno dei più impattanti riguarda lo statuto della vita sintetica. Un argomento su cui la fantascienza si interroga da anni e che ha avuto nobilissimi rappresentanti, come i romanzi di Isaac Asimov. All’inizio, Mass Effect sembra una tradizionale guerra delle specie organiche contro intelligenze artificiali ribelli e robot assassini. Man mano che si prosegue, però, il quadro si fa più complesso e al fianco di Shepard emergono anche dei sintetici pronti a combattere al suo fianco. Come il Geth Legion, che vuole rendere la libertà e l’autodeterminazione per il suo popolo. Saranno le scelte di Shepard (e del giocatore) a plasmare il rapporto tra specie organiche e sintetiche, scegliendo per esempio con chi schierarsi nella guerra tra i Quarian e i Geth. In base alle proprie scelte è anche possibile porre fine a quel conflitto, dimostrando che la convivenza è possibile.

di Francesco Toniolo

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