Neuralink, Elon Musk e i chip nel cervello: distopia o potenziamento umano?

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Deus ex machina: innovazione o pazzia?

Neuralink è un’azienda californiana che fa capo al pionieristico Elon Musk, una delle figure più controverse della nostra epoca, che è stata fondata nel 2016 e che si occupa principalmente dell’implementazione della tecnologia in campo biologico. Recentemente è balzata agli onori della cronaca perché, stando a quanto dichiarato dallo stesso Musk, avrebbe impiantato con successo un chip cerebrale, commercialmente chiamato Telepathy, all’interno di un essere umano. Attualmente il soggetto in questione starebbe bene e i risultati iniziali sono promettenti, anche se serviranno mesi per avere i primi veri dati.

Per quanto possa sembrare spaventoso, gli innesti tecnologici all’interno degli esseri umani possono in realtà avere scopi molto più benefici di quanto si possa pensare. Riflettendo, anche l’ingegneria protesica sta facendo enormi passi da gigante e, come tutti gli ambiti umani, avanza con il proseguire della tecnologia. Neuralink nasce con l’obiettivo dichiarato di migliorare la vita a persone affette da paralisi, totali o parziali, derivanti da traumi o da malattie neuro degenerative, che potrebbero tornare a comunicare o a muovere gli arti, tramite l’utilizzo di già citate protesi adeguate.

Ovviamente, l’obiettivo attuale di Neuralink è molto più terreno: far muovere ad un paziente affetto da paralisi il cursore di un computer attraverso esclusivamente le proprie connessioni cerebrali. Un modo avveniristico di donare una connessione con l’ambiente circostante veloce e precisa, in alternativa ad un mondo vuoto e spento. Insomma: la paura è umana, ma lo è anche l’ambizione. E migliorare le vite di alcuni, specialmente se svantaggiati, dovrebbe essere l’obiettivo comune della società.

Se volete saperne di più vi rimandiamo al nostro articolo dedicato su tuttotek.it!

di  Marta Gravinia

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