Anche i giocatori del Lyons Rugby nell’inferno di Barcellona, ad un passo dal luogo della strage

17 Agosto 2017 23:43

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Doveva essere una vacanza mirata a caricare a dovere le batterie in vista dell’inizio della preparazione pre campionato, si è trasformato in un viaggio che difficilmente dimenticheranno. Parliamo dei sei giocatori della Sitav Lyons, compagine cittadina di rugby, presenti oggi, giovedì 17 agosto a Barcellona, a pochi metri dal luogo del terribile attentato che è costato la vita a 14 persone e provocato 90 feriti, ma il bilancio sembra essere purtroppo provvisorio.

“Non ci siamo resi conti immediatamente di ciò che stava accadendo – ha detto in tarda serata il pilone Roberto Vaghini – ci trovavamo in Plaça Catalunya quando alle nostre spalle abbiamo avvertito qualcosa di strano”. Il racconto di Vaghini, nonostante i terribili momenti vissuti nel pieno centro della metropoli iberica sotto attacco, è molto dettagliato e non tradisce particolare emozione: “Non abbiamo avuto troppa paura perché abbiamo pensato ad un evento simile a quanto accaduto a Torino nei mesi scorsi, quando il panico ha preso il sopravvento sulla folla per motivi banali. Anche per questo, quando abbiamo visto avvicinarsi la ressa di persone, non ci siamo fatto prendere dall’agitazione. Tutti noi siamo entrati successivamente nei negozi e nei locali che si affacciano sulla strada e lì abbiamo capito fino in fondo ciò che stava realmente accadendo”.

Oltre a Roberto Vaghini, a Barcellona ci sono Marco Vitiello, Lorenzo Cacciatore, Dejan Atanasov, Francesco Ferrara, Francesco Tarantini e Luca Ferrari. Quest’ultimo, giunto in Spagna con un’altra compagnia di amici, si trova ancora nella zona interdetta, dalla quale non è possibile entrare o uscire e dove sono in corso gli accertamenti da parte della polizia spagnola. L’intero gruppo sta bene e nessuno di loro ha riportato ferite. “Io mi sono rifugiato nel negozio di Zara, altri in alcuni bar o negozi. Non è stato semplice, ma alla fine ci siamo ritrovati e siamo riusciti a tornare alle nostre stanze” ha detto ancora il giovane giocatore bianconero.

“Rimarremo fino a domenica, salvo differenti indicazioni” ha detto Vaghini prima di chiudere la telefonata e tornare dal gruppo di amici per una serata di vacanza trasformatasi in un’ennesima giornata surreale di dolore e rabbia.

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