Assassin’s Creed Valhalla, un viaggio lungo due anni

Di Andrea Peroni 30 Novembre 2022 04:39

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Due anni dopo, il viaggio di Eivor è ormai pronto a concludersi. Ubisoft ha rivelato che il 6 dicembre sarà reso disponibile su tutte le piattaforme L’ultimo Capitolo, update finale (che astutamente si poteva intuire dal titolo) che chiuderà definitivamente il lungo supporto post-lancio di Assassin’s Creed: Valhalla.

In attesa di Mirage, che promette di rilanciare i classici canoni del franchise, Valhalla si prepara dunque a salutare i giocatori, dopo più di due anni di onorato servizio, vari pacchetti aggiuntivi e centinaia di ore di contenuti. Era il 2020, quando ancora il mondo era nella fase più critica della pandemia di Covid-19, quando l’azienda francese lanciò sul mercato quello che è poi rapidamente diventato il secondo gioco più redditizio di sempre per Ubisoft, a dimostrazione di quanto la divisione di Montreal abbia saputo fare centro nel cuore dei giocatori.

Ambientato nel nono secolo d.C.durante la guerra tra Inghilterra e la Grande Armata Danese, Valhalla ha proseguito la strada dei gdr action open world intrapresa da Assassin’s Creed prima con Origins e poi con Odyssey, entrambi largamente apprezzati per le loro ambientazioni e gli splendidi scorci in grado di offrire. Perfezionando la struttura di gioco, Valhalla è diventato per molti il gioco definitivo del franchise degli Assassini, anche se la deriva sempre più fantasy, accentuata poi con l’espansione L’alba del Ragnarok nei panni di Odino. Fantasy che, a dire il vero, è sempre stato presente nella serie che inizialmente doveva concludersi con Assassin’s Creed 3, la cui vita è stata però largamente prolungata a seguito dell’enorme successo raccolto.

Chiaramente, questa svolta non è andata giù a tutti, e anzi Valhalla ha ampliato la discrepanza tra gli amanti del classico e chi invece è in cerca di un titolo che occupi decine, ma quali decine, centinaia di ore. Come se non bastasse una lunga storyline principale, forse anche troppo diluita, Ubisoft Montreal ha infarcito Valhalla di una quantità sconfinata di contenuti, giunti anche nel corso dei mesi e degli anni successivi al lancio. Oltre alla già citata espansione a tema Ragnarok, una delle aggiunte più intriganti è stata La Saga Dimenticata, dlc gratuito e prima esperienza roguelike della storia del franchise, senza dimenticare l’ormai tradizionale modalità Discovery Tour che mette in mostra il lavoro del team canadese rendendo l’intero gioco un grande museo virtuale dedicato alla cultura vichinga completamente visitabile ed esplorabile, accompagnato dalle voci degli esperti e del team che lo ha creato.

Un modus operandi fino a pochi anni fa totalmente imprevedibile per Assassin’s Creed, ma si sa: la pandemia ha cambiato il modo di lavorare, le esigenze di mercato richiedono videogiochi assurdamente longevi, e la saturazione dei franchise è sempre un’arma a doppio taglio. Con Valhalla Ubisoft ha calato l’asso di briscola, costruendo un’operazione che non sarà facile da replicare in futuro. Le possibilità del brand, tuttavia, sono davvero infinite, e oggi il colosso francese non può far altro che sperare che Assassin’s Creed continui in eterno, percependo le enormi difficoltà che orbitano intorno ai tanti progetti in sviluppo – qualcuno ha detto Beyond Good and Evil 2?

 

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