La primavera di Letizia Bravi tra Modena, l’attivismo di “Amlet_a” e voglia di “Satiri”

08 Aprile 2021 00:06

Sono passati mesi dall’ultima volta che l’abbiamo vista in scena, in settembre nella Chiesa di Sant’Agostino nello Studio su Persefone “L’intera metà” all’interno del Festival “L’altra scena” di Teatro Gioco Vita. Poi l’abbiamo ritrovata su Telelibertà nei giorni del Natale, tra gli attori che davano una voce e un volto alle “Favole in Libertà” prodotte con il centro teatrale di Diego Maj. In questo tempo di reclusione forzata nella sua Milano adottiva, però, l’attrice trentenne piacentina Letizia Bravi è rimasta attiva e produttiva su diversi fronti.

Sui social è attivissima all’interno dell’associazione nazionale di promozione sociale Amlet_a, che si batte contro divari, disparità, discriminazioni e violenze di genere nel mondo dello spettacolo. Tra i risultati importanti raggiunti c’è un posto al tavolo del Consiglio superiore dello Spettacolo, cui hanno appena sottoposto i risultati di un’indagine condotta all’interno dei teatri nazionali italiani: le donne impiegate sono solo il 31%.

Bravi partecipa poi dall’autunno al perfezionamento attoriale “Microdrammi” condotto dal regista Lisandro Rodrìguez, un percorso di alta formazione targato Ert – Emilia Romagna Teatro Fondazione per confrontarsi con quella che l’artista argentino definisce la “dinamica dell’impensato”. Dopo mesi di incontri “online”, ricominciare a lavorare “in presenza” a Modena da qualche settimana è stato liberatorio: “un’emozione forte – spiega Bravi – avevo una voglia matta. I lavoratori dello spettacolo sono tra i pochissimi a non uscire davvero di casa da mesi. Per cui, pur tra restrizioni e controlli, c’è chi si è lanciato al massimo e chi come me si è abbandonato più gradualmente. Ora ci sentiamo un po’ privilegiati, come in una bolla protetta fuori dal mondo”.

Qualcosa si muove anche con la sua compagnia milanese, Guinea Pigs: “scriviamo il prossimo spettacolo sullo “ius soli” per gli italiani di seconda generazione. Vorremmo lavorare coi ragazzi dei licei sul senso dell’identità nazionale, vista da loro. Speriamo inoltre a giugno di riprendere finalmente “Nuovi Poveri” a Milano”, spettacolo fermo dal debutto dell’anno scorso consumato a settembre al Teatro Trieste 34 di Piacenza all’interno del festival di satira diretto dalla Bravi, “Satiri di storie”.

Possiamo aspettarci una quinta edizione? “E’ un gran punto di domanda perché da uno dei principali sponsor di Satiri di Storie, tra le maggiori istituzioni piacentine, mi hanno spiegato che preferiscono investire nel sociale. L’arte, specialmente in questo momento di saturazione, depressione, stanchezza e rabbia, non è forse una questione sociale, di welfare e di benessere emotivo e mentale, di cui tanto poco si parla?”.

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