Cento studenti del Raineri-Marcora a “lezione” alla scuola internazionale di Alma

18 Ottobre 2021 04:00

Cucina, pasticceria, sommellerie e comunicazione. E poi “zero waste” (ovvero la riduzione degli sprechi in cucina), pralinerie, vini naturali e racconto del cibo, delle materie prime e delle tecniche.
È stata un’esperienza unica quella che un centinaio di studenti dell’istituto alberghiero Raineri-Marcora ha vissuto nei giorni scorsi a Colorno, alla scuola internazionale di cucina Alma, per vedere, respirare e vivere direttamente un ambiente di così alto livello culturale e professionale.
Coinvolti i ragazzi dei vari
indirizzi di cucina, sala, pasticceria e accoglienza turistica, che hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino le aule e i laboratori di Alma accompagnati dagli insegnanti delle materie interessate.

Durante questo anno scolastico, circa 200 studenti di quarta e quinta avranno la possibilità di partecipare alle proposte di Alma e una parte di loro alla nuova edizione del concorso Cogny. “La collaborazione con Alma si sviluppa in vari ambiti – spiega la dirigente del Raineri-Marcora, Teresa Andena – e permette ai ragazzi di conoscere e frequentare mondi e modalità di più ampio respiro rispetto all’offerta formativa scolastica e di coltivare passioni e aspirazioni. Siamo grati ad Alma per questa opportunità di così alto livello”.
Si tratta di un ulteriore passo in avanti della collaborazione tra
Alma e il Raineri Marcora, dopo che lo scorso anno i ragazzi delle classi quinte avevano avuto accesso a corsi totalmente gratuiti tenuti da docenti specializzati, oltre ad aver partecipato al concorso dedicato a Georges Cogny, culminato in stage “premio” di una settimana per coloro che erano stati giudicati i più bravi a raccontare con video e poesie la storia umana e professionale del cuoco francese, piacentino d’adozione.

“La collaborazione con gli istituti alberghieri – spiega il direttore di Alma, Andrea Sinigaglia – per noi è essenziale, come se fossero il nostro “vivaio”: poter andare nelle scuole, ma soprattutto aprire le nostre porte, anche solo per un assaggio del nostro metodo e del nostro credo didattico, è per noi l’occasione più grande per incontrare le future generazioni e per farci conoscere. Non ultimo il rapporto con dirigenti e docenti, che si rivela sempre reciprocamente proficuo. Abbiamo molto rispetto per chi è in prima linea nelle scuole alberghiere, la qualità dell’esperienza di un ragazzo in un’età unica come l’adolescenza dipende in massima parte dalle persone che incontrerà. Innamorarsi di un mestiere, comprendere la dignità di un lavoro, sentirsi orgogliosi di rappresentare una cultura gastronomica: tutto dipende dalle persone che lo studente incontra e attraverso le quali inizia a disegnare la sua traiettoria, professionale e umana.”

 

 

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