Rincari, gli imprenditori: “Più chiarezza, in Italia politica energetica assente”

14 Ottobre 2022 22:20

Mentre lo scenario internazionale muta con frenesia e la politica promette di dare risposte, il caro bollette pressa gli imprenditori. Le loro voci sono state raccolte nella puntata di “Nel Mirino” in onda stasera su Telelibertà. Nel format d’approfondimento condotto dal direttore Nicoletta Bracchi, anzitutto, una domanda secca agli ospiti: all’alba della diciannovesima legislatura in Parlamento, in che direzione devono muoversi le istituzioni? “Le aziende sono preoccupate, alla politica chiedo un intervento immediato sulla calmierazione dei prezzi di luce e gas”, risponde Giacomo Ponginibbi, presidente locale di Confapindustria. “Il problema non è solo economico ma anche sociale, le istituzioni devono facilitare gli investimenti sull’autoconsumo fermi da anni a causa della burocrazia”, è l’invito di Nicola Parenti, amministratore delegato di Paver e vicepresidente provinciale di Confindustria. Bruno Capocaccia, direttore commerciale di Gas Sales, fa un appello: “Le imprese per la fornitura di gas metano ed energia elettrica sono nell’occhio del ciclone, qualcuno le considera complici della situazione di crisi. Ovviamente non è così. E lo Stato deve aiutare il sistema sul fronte delle garanzie”. Vincenzo Cerciello, vicepresidente di Nordmeccanica, chiede più chiarezza: “La politica non deve fermare l’onda positiva del post-Covid. Gli interrogativi sono troppi, bisogna offrire una prospettiva più delineata. Ma l’Italia da sola non può farcela”. A detta di Enzo Panizzi, patron del caseificio Valcolatte, “il governo Draghi ha concesso una serie di bonus utili, come cerotti sulla ferita. Non lo nego. Però temo che il peggio debba ancora venire, da novembre in poi. L’esecutivo dovrà programmare le eventuali sospensioni o chiusure, per uscire da questo clima di improvvisazione”.

UN GIORNO DI STOP – Proprio il caso di Valcolatte è emblematico: “Qui, per limitare i consumi energetici e risparmiare circa 250mila euro al mese – dice Panizzi – si è deciso di lavorare il latte in quattro giorni, invece di cinque”. La ditta di Valconasso, infatti, ha stabilito lo stop alla produzione ogni mercoledì. “In questa giornata – spiega l’imprenditore – per i nostri dipendenti scatta la cassa integrazione. Con i sindacati l’accordo è stato immediato. Va detto che la burocrazia – aggiunge Panizzi – impedisce di fare investimenti nel settore energetico, una nostra pratica per un impianto a biogas è rimasta bloccata per anni”.

La morsa dell’incertezza colpisce anche il settore automobilistico: “Sarà essenziale – rivendica Ponginibbi – la politica energetica allestita in Italia verso l’obiettivo del 2030”. La richiesta di una “strategia” è condivisa da Parenti: “Il nostro Paese è troppo dipendente dalle forniture estere di gas ed energia, purtroppo le centrali nucleari sono state chiuse”. Secondo Cerciello “il settore manifatturiero galoppa, per adesso il costo energetico desta più preoccupazione che danni reali. È chiaro, programmare le attività non è semplice”.

COME RISPARMIARE – Da parte di Capocaccia ecco alcuni consigli concreti per le famiglie: “Calare di un grado la temperatura dei termosifoni significa risparmiare il 7 o l’8 per cento sulle bollette. Gli elettrodomestici in standby consumano comunque energia. Ed è meglio fare la lavatrice o la lavastoviglie alla domenica, si spende meno”.

Insieme al direttore Bracchi, in studio, anche il giornalista di Telelibertà Thomas Trenchi.

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