Salta il consiglio, minoranze comunque in aula: “Ruolo svilito”. Gazzolo nel mirino

13 Febbraio 2023 17:12

Ultimatum della minoranza alla presidente del consiglio comunale Paola Gazzolo: “L’invito è che, d’ora in poi, si assicuri il corretto svolgimento dei lavori” è la posizione dell’ex sindaco Patrizia Barbieri, capogruppo della lista civica di centrodestra. Ma Sara Soresi di Fratelli d’Italia alza il tiro: “Se il comportamento della presidente prosegue in questa direzione, la richiesta di revoca sarà presa in considerazione. Una possibilità che forse sarebbe gradita anche da una parte della maggioranza, che non risulta soddisfatta dell’operato di Gazzolo”.

Opposizione dunque sul piede di guerra contro la massima carica dell’aula di palazzo Mercanti a causa della mancata convocazione del consiglio comunale, atteso oggi nel canonico giorno del lunedì, per l’esame di atti ispettivi, vale a dire mozioni e interrogazioni. Nel pomeriggio i gruppi di minoranza si sono dati comunque appuntamento nell’emiciclo cittadino alle 15 in punto, schierandosi sui propri scranni, nonostante l’assenza della seduta. Un consiglio comunale fai da te per denunciare “l’atteggiamento inadeguato e la mancanza di rispetto della presidente”: la presa di posizione ha unito ApP, Fratelli d’Italia, Lega e la lista civica Barbieri-Liberi, fatta eccezione dunque per i Liberali.

“A quest’ora pensavamo di sentire l’appello del consiglio, ma così non è stato – ha preso la parola Stefano Cugini (ApP) – siamo qui per rimarcare la prerogativa dell’aula, a tutela dell’esercizio della delega che ci hanno affidato i cittadini alle urne. Negli ultimi mesi – ha aggiunto Cugini – il consiglio comunale sembra un intermezzo fastidioso rispetto a una gestione diretta del potere da parte dell’amministrazione. La presidente Gazzolo risulta l’esecutore materiale delle linee dettate dalla giunta Tarasconi, a scapito dell’integrità dell’emiciclo di palazzo Mercanti. Ci sono 53 atti ispettivi in sospeso, ovvero 31 mozioni di cui dieci urgenti e tre depositate a luglio, oltre a 20 interrogazioni arretrate ancora in attesa di discussione. Si tratta della traduzione istituzionale della voce dei cittadini”.

“In assenza di provvedimenti provenienti dalla giunta – ha detto Barbieri – il consiglio comunale dovrebbe essere convocato per permettere alla minoranza di ottenere diverse risposte dall’amministrazione. Ma nei giorni scorsi la presidente mi ha comunicato al telefono che la seduta del 13 febbraio non si sarebbe svolta, a fronte di un clima di condivisione con i capigruppo. Salvo poi scoprire che solo la maggioranza era stata interpellata, senza considerare l’opinione dell’opposizione. Noi consiglieri non riusciamo a svolgere il ruolo istituzionale previsto dallo statuto. Ho censurato più volte il comportante con cui Gazzolo non garantisce la propria imparzialità, facendosi invece portavoce della giunta e della maggioranza”.

“RUOLO SVILITO” – “L’incarico dei consiglieri comunali è stato svilito – ha affermato Soresi – la presidente Gazzolo ha tenuto un atteggiamento ambiguo, ben lontano da una posizione di equidistanza istituzionale”. Secondo Luca Zandonella (Lega) “dopo sette mesi non abbiamo ancora sentito la voce in aula di alcuni assessori, la giunta Tarasconi non ha prodotto alcun provvedimento”.

REPLICA – Interpellata da Libertà nei giorni scorsi, Gazzolo aveva ribattuto che “non era in calendario una seduta il 13 febbraio e non è che se ne deve fare per forza una alla settimana”, annotando che per la discussione degli atti ispettivi “si era convenuto di fare almeno un consiglio al mese e febbraio si è aperto con una seduta di atti ispettivi, in gennaio ce ne sono state due più una terza che ugualmente ne aveva previsto la calendarizzazione in aggiunta ad altri provvedimenti”.

IL SERVIZIO DI THOMAS TRENCHI:

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