Veleia, con De Capitani il mito del Minotauro diventa un dramma dell’essere umano

13 Luglio 2023 14:58

A cura di Donata Meneghelli

Il Minotauro: creatura nata metà bestia e metà uomo non per sua responsabilità, ma per una maledizione. Il mito del mostro si trasforma nel dramma di un essere umano che ha a che fare con sé stesso.

A restituire la complessità di questa creatura, è riuscito pienamente lo spettacolo “Arianna e il Minotauro”, nuova tappa del percorso di rilettura contemporanea dei miti con sensibilità, in una moltiplicazione di possibilità espressive in cui parola recitata, grande musica e canto si intrecciano.

In scena Arianna è il soprano Rui Hoshina, mentre la parte del Minotauro è stata affidata ad un grandissimo attore, per la prima volta a Veleia: Elio De Capitani, che molti ricordano nei panni del Caimano di Nanni Moretti, ma la cui “patria” è il teatro da cinquant’anni (il teatro dell’Elfo con una carriera costellata di premi e successi).

L’opera musicale è firmata dalla talentuosa, affermata e sensibile compositrice Silvia Colasanti. L’esecuzione è stata affidata alla Filarmonica Toscanini diretta da Karen Kagarlitsky, in scena anche domani sera – venerdì – per l’ultimo appuntamento del Festival del teatro antico diretto da Paola Pedrazzini, che si concluderà con il terzo dei tre monodrammi firmati da Colasanti ed eseguiti dalla Toscanini: “Orfeo”, con la voce recitante di Massimo Popolizio (sempre su testi del melologo scritti dal compianto Giorgio Ferrara, grande regista).

Intanto, mercoledì sera De Capitani ha espresso tutto il dolore del mostro rinchiuso nel labirinto, mentre la voce di miele di Arianna ingannatrice (figlia di Minosse e artefice della morte violenta del fratellastro) è stata quella del soprano Hoshina, una vera rivelazione, così come la giovane direttrice d’orchestra, sorprendente. Struggente il dialogo finale (voce cantata lei, parlata lui) su una drammaturgia musicale di forte impatto. “E’ questo l’amore che sei venuta a darmi?” chiede il Minotauro, invaso nel suo rifugio. Arianna risponde: “Sa di morte il filo della vita, sa di vita il bacio della morte”. Lui morente le profetizza: “E tu sorella scoprirai che il falso amore degli uomini è più spietato della crudeltà di una bestia innocente”.

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