Schiacciato dal cancello sotto gli occhi del padre: muore a 9 anni

21 Ottobre 2012 17:10


Il giorno dopo la tragedia, il dolore è forte. Andrea Risoli, 9 anni, se ne è andato ieri, dopo essere stato travolto da un cancello. Colpito alla testa, non ha avuto scampo. Era sceso dall’autocarro guidato dal padre Claudio – testimone con i suoi occhi del tragico avvenimento – per far scorrere ed aprire quello stesso cancello all’ingresso della ditta “Tre Stelle Augusto Farina – Fabbrica Spazzole”, di proprietà dello zio. Ma ieri, il pesante cancello in ferro è uscito da una guida e, ribaltandosi, ha travolto ed ucciso Andrea.

A Gropparello, località dove il piccolo viveva con i familiari, c’è profondo sgomento. Alcune persone preferiscono non parlare, altre – come la zia Donatella Poggi – ricordano Andrea come un bambino vivace, intelligente, sincero, riflessivo e pieno di allegria. A nove anni, come tanti suoi coetanei, adorava giocare con la Playstation. Ma, allo stesso tempo, amava anche trascorrere tempo all’aria aperta, immerso nella natura che circondava la sua casa a Quartani di Gropparello. Il bimbo provava lo stesso amore per gli animali: da qualche tempo, si prendeva cura di un gattino che, di fatto, aveva adottato.

AGGIORNAMENTO DELLE 15.42 Il pubblico ministero Antonio Colonna ha avviato le indagini, predisponendo il sequestro del cancello che ha schiacciato il povero Andrea. L’area dove è accaduto il fatto è stata transennata. Tutti gli accertamenti sono stati coordinati dalla comandante della polizia municipale Elsa Boemi, in stretta collaborazione con gli uomini della questura.

AGGIORNAMENTO DELLE 14.55 Si chiamava Andrea Risoli ed era il nipotino di uno dei titolari della ditta il bambino rimasto ucciso all’ingresso di un capannone in via dell’Industria. Il bambino, originario di Gropparello, era giunto a bordo di un camioncino guidato dal padre presso la ditta ed è stato travolto dal cancello d’ingresso mentre si accingeva ad aprirlo. Alla scena ha assistito anche lo zio, che ha provato a liberarlo, quando ormai non c’era più nulla da fare. I soccorsi sono stati purtroppo vani. Sul posto della tragedia è arrivato anche il sindaco Paolo Dosi.

AGGIORNAMENTO DELLE 14.10 Cominciano ad emergere i primi tragici dettagli sulla morte del bambino di nove anni schiacciato dal cancello di ingresso di una ditta di via dell’Industria. A quanto pare il bimbo, parente dei titolari, è arrivato allo stabilimento a bordo di un camioncino guidato dal padre, come sembra facesse spesso. È sceso per aprire a mano il pesante cancello, ma una volta dentro è rimasto travolto dal manufatto, che gli ha colpito violentemente alla testa. Ancora da accertare i motivi che hanno provocato la caduta del cancello. Sul posto sono arrivati in pochi minuti i mezzi di soccorso ma per il piccolo non c’era più nulla da fare. Polizia municipale e polizia scientifica della questura stanno effettuando gli accertamenti. Sul posto è arrivato il sindaco Paolo Dosi.

AGGIORNAMENTO DELLE 13.25 Il cancello esterno dell’azienda di via dell’Industria si è staccato all’improvviso ed ha travolto un bambino che si trovava nel cortile. Inutili sono stati i tentativi dei soccorritori di salvare la vita al piccolo di nove anni colpito alla testa dalla recinzione di ferro che lo ha schiacciato al suolo. A dare l’allarme sono stati i lavoratori dell’azienda, la Tre Stelle, che produce spazzole. Un operaio, che ha assistito alla scena, ha cercato di alzare il cancello con un muletto per liberare il bambino. Immediatamente sono arrivate le ambulanze, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine ma ogni tentativo di salvare la vita del piccolo è stato vano. La strada è stata chiusa al traffico dalla polizia municipale. Nell’area c’è sgomento per una tragedia immane di cui resta da accertare la dinamica.

NOTIZIA DELLE 13.04 Un bambino di 9 anni è morto nel cortile in una fabbrica di via dell’Industria: a quanto pare, il piccolo è stato schiacciato da un cancello, che gli avrebbe provocato profonde ferite alla testa. Inutili i soccorsi. A breve aggiornamenti

Intervento del Codacons sulla sicurezza dei cancelli Sulla vicenda interviene il Codacons, che ritiene che tragedie di questo tipo non siano isolate o dovute a circostanze fortuite. “Sono troppo frequenti – osserva l’associazione dei consumatori – per poter essere considerate imprevedibili”. “La causa – sostiene il Codacons – è da ricercare nel fatto che a lungo andare i perni si indeboliscono e per questo occorre una costante manutenzione. Specie se i manufatti sono pesanti e lunghi occorre affidarsi a professionisti esperti sia per la loro costruzione che per la loro manutenzione”. Il Codacons chiede, quindi, controlli sulla sicurezza dei cancelli, specie se di scuole o strutture aperte a minori di anni 14 ed una campagna pubblicitaria a cura del Governo sulla sicurezza dei bambini.

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