Scritta omofoba sulla porta di casa, Gary: “Non la cancello”

18 Luglio 2014 17:31

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“Frocio”. Campeggia a caratteri cubitali sulla porta d’ingresso dell’abitazione di Gary Casella. Cinquantuno anni, newyorkese ma dalle chiare origini italiane, Casella da un paio d’anni ha scelto la Valnure per cercare di dar concretezza al suo sogno: quello di diventare uno scrittore. Una storia incredibile alle spalle che ha visto la morte del compagno, Pj, vittima della follia omicida e omofoba a Los Angeles circa 12 anni fa. Un attentato al quale Gary è scampato per miracolo e che lo fatto piombare in una forte depressione: sette anni di cure per riemergere dal buio e poi la scelta di Ferriere.

“Questa scritta non mi offende – ha detto ai microfoni di Telelibertà lo stesso Gary – ha soltanto fatto riemergere quei terribili ricordi, quell’odio che anni fa avvertivo forte e che in questi giorni è tornato a rivivere nella mia mente”.
Ci tiene però Casella a sottolineare come “Ferriere sia un paese assolutamente fantastico e non si siano mai verificati episodi di intolleranza”. Soltanto alcuni furti all’interno della sua abitazione che lo hanno spinto ad indagare e, come lui racconta, “a cogliere sul fatto la ladra, una persona nota in paese e contro la quale ho sporto denuncia ai carabinieri”. E sulla quale, ovviamente, ricadrebbero i sospetti per quella vergognosa scritta che Gary non ha alcuna intenzione di cancellare: “E perché dovrei?! Rappresenta una sorta di medaglia d’onore”.

L’intervento di Arcigay

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