Maltrattamenti all’asilo di San Polo, chiuse le indagini

18 Giugno 2020 18:23

Avviso di chiusura indagine per il parroco, la suora e due maestre accusate di abusi che sarebbero stati commessi su bambini nell’asilo di San Polo. Gli avvocati difensori avranno ancora qualche settimana di tempo per presentare eventuali richieste di nuove testimonianze e ammissione altre prove, poi il procedimento approderà davanti al giudice per le udienze preliminari.

Accusate di maltrattamenti: suor Silvana Paulello, le maestre Ernestina Rossi e Annalisa Paraboschi, accusato in concorso con le tre donne anche il parroco don Franco Sagliani come gestore della struttura, perché, secondo l’ipotesi accusatoria, pur avendo saputo dei maltrattamenti, non avrebbe fatto nulla. Gli avvocati difensori degli accusati sono: Graziella Mingardi, Franco Livera, e Manuela Signaroldi. Le indagini nei confronti delle docenti della scuola materna San Giovanni Bosco di San Polo erano state svolte lo scorso anno dai carabinieri di San Giorgio, diretti dal luogotenente Marco Dubrovich e coordinate dal sostituto procuratore Matteo Centini.

Tutto era nato dalla segnalazione di una mamma che aveva riferito di alcuni episodi raccontati a casa dal figlio. La signora ha anche riferito agli investigatori che quando ha cercato di avere qualche chiarimento a scuola, una maestra avrebbe tentato di minimizzare i fatti. Da quella segnalazione erano partite le indagini che si sono avvalse di telecamere e microfoni nascosti nelle aule dell’asilo. Così per un paio di settimane la vita scolastica è stata ripresa e registrata momento per momento. Proprio da queste registrazioni e immagini sono partite le ipotesi di maltrattamenti aggravati perché commessi alla presenza di minori, in questo caso bambini non in grado di difendersi. L’ipotesi è quindi quella di presunti maltrattamenti nei confronti di una dozzina di bambini fra i 4 e i 5 anni. Le insegnanti avrebbero pronunciato frasi come: “ti metto la testa nel water”, “vi meno”, “vi faccio mangiare la carta igienica, “ti faccio annusare lo stivale”, “ti faccio sanguinare”. Inoltre un bambino sarebbe stato costretto a mangiare da terra una mela che era caduta sul pavimento.

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