Uccisione di Bramante, chiuse le indagini. “Fu omicidio volontario”

04 Novembre 2020 18:59

Chiuse le indagini sull’omicidio di Rocco Bramante, il 52enne di Caorso ucciso il 13 gennaio del 2020 con una coltellata inferta dal compaesano Pier Luigi Baletta al culmine di una lite scoppiata a causa della rivalità tra i due nell’attività della raccolta dei metalli.

Il sostituto procuratore Antonio Colonna, che ha coordinato le indagini dei carabinieri, rimane convinto che si sia trattato di un omicidio volontario. Il fatto che il coltello impugnato da Baletta sia andato a recidere l’arteria femorale, provocando un’emorragia che non ha dato scampo a bramante, non può, secondo l’accusa, essere considerato un fatto accidentale. Esclusa, dunque, l’ipotesi dell’omicidio preterintenzionale (un delitto i cui esiti fatali vanno al di là delle intenzioni di chi l’ha commesso).

L’imputazione contenuta nell’avviso di conclusione indagini si avvale del parere del medico legale, che su incarico della Procura ha eseguito l’autopsia sulla vittima e ha espresso una valutazione sulla consulenza di parte presentata dagli avvocati difensori: la consulenza è stata eseguita dell’istituto di medicina legale dell’Università di Milano.

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