Tragedia in Nure, Cgil: “Vigili del fuoco allertati in ritardo, protocollo da rivedere”

15 Maggio 2021 14:05

“Perché i vigili del fuoco allertati in ritardo?”-  lo chiede una nota di Cgil Funzione Pubblica firmata da Melissa Toscani e Giovanni Molinaroli, inviata al comando provinciale dei vigili del fuoco e al prefetto Daniela Lupo in riferimento alla donna di 67 anni di Monticelli ritrovata senza vita, giovedì 13 maggio, nelle acque del fiume Nure a Fossadello di Caorso. Si era allontanata da casa e, contattata telefonicamente in serata, la 67enne, in stato confusionale, non era stata in grado di spiegare dove fosse. Erano scattate le ricerche con l’intervento dei volontari di Protezione civile, carabinieri e sindaco di Monticelli, Gimmi Distante.

“Dopo un’analisi dei fatti accaduti e del documenti trasmessi – si legge nella nota – si evince che la persona deceduta si era allontanata dalla propria abitazione nel primo pomeriggio del 12 maggio. Apprendiamo che la Prefettura ne è venuta a conoscenza alle 19.58 del 12 maggio, mentre i vigili del fuoco, organo di Soccorso Tecnico Urgente e di Competenza, sono stati avvisati dalla Prefettura di Piacenza solo a metà mattinata del 13 maggio, quasi 24 ore dopo la scomparsa. Spiace ancora una volta constatare come le istituzioni locali – scrivono i rappresentanti sindacali – non conoscano o non considerino le capacità operative dei Vigili del Fuoco. I Vigili del Fuoco di Piacenza, oltre alle attrezzature e professionalità locali, hanno sempre a disposizione un nucleo Cinofilo, un nucleo Sarp (droni), tre nuclei elicotteri (Bologna, Genova e Varese), nuclei Spelo Alpini Fluviali, nuclei Sommozzatori. Inoltre i Vigili del Fuoco hanno anche un nucleo TAS (topografia applicata al soccorso) che dispone di sistemi, come iI GEOLOC, in grado dl rintracciare anche i cellulari accesi”.

La nota prosegue: “Ci chiediamo la ragione per cui tanta professionalità, deputata al soccorso in tutte le sue sfaccettature, venga spesso messa in campo con notevoli ritardi – come segnalato più volte negli anni e come, purtroppo, in questo caso con un triste epilogo. Una persona generalmente in pericolo di vita, e come In questo caso in evidente stato confusionale, ha bisogno di soccorso subito e non dopo 24 ore. L’ultimo intervento sul Monte Carevolo, in data 14 febbraio 2021, non ha visto il decesso per ipotermia della vittima probabilmente solo per la caparbietà della sala operativa dei vigili del fuoco nell’attivare il proprio elicottero, nonostante il notevole ritardo nelle comunicazioni e l’insistenza rispetto alla non necessarietà dello stesso da parte di chi già stava intervenendo”.

I rappresentanti concludono chiedendo la revisione del protocollo: “Si ritiene non più procrastinabile un radicale cambio di passo e la definizione immediata del protocollo provinciale sugli interventi più volte richiesto, che rispecchi le attribuzioni che II D.Lgs. 139/2006 assegna al comando dei vigili del fuoco in materia di interventi tecnici caratterizzati dal requisito dell’immediatezza della prestazione per i quali siano richieste professionalità tecniche anche ad alto contenuto specialistico ed idonee risorse strumentali al fine di salvaguardare l’incolumità delle persone anche con l’utilizzo di mezzi aerei, anche in relazione ad interventi nelle competenze del Cnsas laddove i contesti siano di particolare difficoltà operativa e di pericolo per l’incolumità delle persone. Avremmo voluto giungere a tale definizione prima di assistere a un evento luttuoso. Ci auguriamo che questa nefasta esperienza possa portare in tempi rapidi alla sottoscrizione di un protocollo evidentemente necessario”.

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