Collegiata di Borgonovo, entro Natale il campanile tornerà a farsi ammirare

30 Ottobre 2021 04:21

Entro Natale il campanile della Collegiata di Borgonovo tornerà a farsi ammirare, come si dice utilizzando una frase fin troppo abusata, in tutto il suo originario splendore. Da qui alla fine dell’anno dovranno infatti tassativamente concludersi i lavori di ristrutturazione, o meglio di restauro conservativo visto che essendo un bene vincolato nulla può essere modificato, che da qualche tempo hanno reso necessario “incappucciare” la torre campanaria. Il pinnacolo della Collegiata oggi appare, anche a chilometri di distanza, avvolto in un’intelaiatura bianca che nasconde una selva di ponteggi utili a restaurare il vecchio campanile dove, tra l’altro, negli anni era cresciuta persino una grossa pianta di fico. Nonostante le condizioni di degrado la torre non è comunque a rischio crollo e le campane, anche durante l’intervento, continuano a suonare i rintocchi. «Non sono stati rilevati problemi statici» precisa l’architetto Leopoldo Leletto che segue l’iter dei lavori (a titolo gratuito) per conto della parrocchia. Quest’ultima, approfittando del bonus facciate, ha avviato un intervento che da anni aspettava di essere portato a termine.

“Le pratiche – dice l’attuale parroco don Gianni Bergomi – erano iniziate già con il mio predecessore, don Paolo Buscarini. Si era partiti con il tetto e altri interventi, mentre ora diamo corso alla parte di lavori che riguardano il campanile per poi un domani proseguire, speriamo, con il sagrato che necessita anch’esso di essere restaurato”.

Il nulla osta della Soprintendenza risale al 2010 (ottenuto dall’architetto Armani) per una serie di lavori, tra cui il rifacimento del tetto a cui si diede priorità a causa della sua fatiscenza e fragilità.

“Per quel che riguarda la torre campanaria – spiega Leletto – si sta provvedendo ad un restauro puramente conservativo. La parte più consistente dei lavori riguarda la sommità della torre, dove la corona di gronda risulta molto degradata. Lo stesso può dirsi per il cono cestile (la punta ndc), costituito da elementi in cotto conformati a punta che ricordano un cesto. Anch’esso ha subito gravi danni a causa delle intemperie”.

Tutte le parti in metallo saranno ricoperte con nuovo smalto. All’interno della cella campanaria occorrerà invece stuccare gli archi e verificare tutti gli ancoraggi metallici del castello. Scale e impalcati in legno utili a salire nella cella verranno anch’esse trattate con materiale conservativo, come per le parti metalliche. L’impresa al lavoro in questi giorni è la Ediltuna, mentre il costo dell’intervento è di 185 mila euro. “Non sono cioè state aperte sottoscrizioni pubbliche – dice don Bergomi – anche se alcuni benefattori hanno comunque chiesto di contribuire”.

© Copyright 2024 Editoriale Libertà

Whatsapp Image

Scopri il nuovo Canale Whatsapp di Libertà

Inquadra il QRCODE a fianco per accedere

Qrcode canale Whatsapp