Proteste Covid, giudizio immediato per Lertora e Radaelli: “Nessun reato”

22 Marzo 2022 04:38

“Non abbiamo commesso alcun reato”. Tenteranno di far valere le loro ragioni in un’aula di tribunale Cristian Lertora e Manuel Radaelli, due dei piacentini condannati a novembre con decreto penale in quanto ritenuti i promotori della manifestazione del 3 novembre 2020 contro le chiusure di alcune attività per il Covid disposte dall’allora governo Conte. Il gip Sonia Caravelli ha infatti disposto nei loro confronti il giudizio immediato (udienza il 28 ottobre prossimo), accogliendo la richiesta dei legali Luigi Salice e Romina Cattivelli per Lertora, presidente provinciale della Fipe, e di Sara Soresi per Radaelli, quest’ultimo presidente dell’associazione Rete-Case popolari. I legali Salice e Cattivelli sono invece ancora in attesa di conoscere il responso del giudice sulla richiesta di messa alla prova promossa per l’altro loro assistito, Daniele Bavagnoli, titolare di una palestra, anch’egli condannato.

La manifestazione si era svolta in piena pandemia: ci si era da poco lasciati alle spalle i mesi della prima violentissima ondata e la seconda, terminata la tregua estiva, era già minacciosa. Al raduno convocato sul Pubblico Passeggio (lato barriera Genova) parteciparono centinaia di persone, in gran parte esercenti, ristoratori e gestori di attività sportive. Protestavano contro lo stop alle loro attività e in generale contro i provvedimenti anti-Covid contenuti nel dpcm del premier Giuseppe Conte. La manifestazione, autorizzata purché statica, divenne poi un corteo. Non mancarono i momenti di tensione con la polizia che non riuscì a impedire che le persone imboccassero il Pubblico Passeggio a ritroso per raggiungere piazza Cavalli da via Santa Franca.

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