“Alberi martoriati con le lame per lo sfalcio dell’erba”. La denuncia ai Forestali

23 Giugno 2022 04:53

Chilometri di filari di piante “maciullate”, devastate, spezzate o semplicemente abbattute. E decine di cittadini, indignati, si sono ritrovati in bilico tra la rabbia e lo sconforto, tanto da arrivare a denunciare la cosa ai carabinieri forestali. Sono giornate inquiete per gli abitanti del Bagnolo, la collina panoramica tra Rivergaro e Ponte dell’Olio: alcuni giorni fa, una ditta incaricata dalla Provincia ha provveduto ad una drastica potatura delle piante lungo la Provinciale 55. Ma invece di utilizzare le motoseghe, ha usato un braccio meccanico usato per lo sfalcio dell’erba: il risultato è una lunghissima fila di piante straziate e danneggiate.

Il grido di dolore per il danno paesaggistico e ambientale arriva proprio dai cittadini che vivono lungo la Provinciale. Nei giorni scorsi, si sono imbattuti in un trattore impegnato nello sfalcio dell’erba ai lati della strada. Fin qui, tutto nella norma, se non fosse che il braccio meccanico, una volta sollevato è stato usato per disboscare in maniera imprecisa e affrettata le chiome delle piante.

“Uno strumento certamente non adatto allo scopo – spiegano alcuni abitanti sconcertati -. Il risultato sono piante martoriate invece che potate, che sono destinate ad ammalarsi, indebolirsi e a cadere al primo colpo di vento o nevicata. Senza contare che sono stati lasciati a lato strada dei pericolosi rami e tronchi appuntiti, tanti “spuntoni” di legno . E non si capisce neppure quale necessità ci fosse, dal momento che le piante non erano d’intralcio alla circolazione stradale”.

Non è la prima volta che accade a Rivergaro: una polemica identica, nel 2021, era scoppiata per un intervento sulla strada comunale tra Niviano e il Bagnolo, più nota come “Cementirossi”. Anche lì, si era usato impropriamente un attrezzo per lo sfalcio.

“Non parliamo soltanto di ramaglia o di robinie – spiega uno degli abitanti -. Ho visto con i miei occhi tagliare a metà la chioma di una quercia che avrà avuto una ventina d’anni. È colpa della ditta che ha agito in maniera sbrigativa per non perdere troppo tempo? Oppure di chi ha appaltato il lavoro in Provincia? Sta di fatto che questa è una storia che si ripete anno dopo anno e sarebbe ora che qualcuno si prendesse le sue responsabilità”.

Alcuni cittadini si sono confrontati faccia a faccia con gli operai della ditta in questione ma poi si sono rivolti ai carabinieri forestali di Rivergaro per denunciare l’accaduto. Il risultato è stata una rapida interruzione della “mattanza”, con successivo intervento di operai con motoseghe che hanno cercato di rifinire le potature.

“Evidentemente si sono accorti di aver sbagliato ed hanno cercato di metterci una toppa – concludono gli abitanti -. Peccato che ormai il danno è stato fatto e spesso la motosega, in questi casi, serve solo per abbattere definitivamente l’albero già sventrato. Ci piacerebbe sapere chi dà queste autorizzazioni in Provincia. Qua siamo tutti furibondi”.

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