Oggi l’ultimo saluto a Sforza. L’impegno di Sgarbi: “Ora va risarcita la sua memoria”

13 Dicembre 2022 13:13

L’ultimo saluto sulle note de “La vie en rose” di Édith Piaf. Accanto al feretro, la moglie Maria Antonietta e la figlia Maria Paola. Oltre 700 persone in chiesa: liberi cittadini, amici, istituzioni, sindaci, autorità civili e militari, rappresentanti delle forze dell’ordine, personalità di sport, cultura, economia e politica. E’ stato l’addio di un’intera città all’avvocato Corrado Sforza Fogliani, banchiere ed esponente dei Liberali scomparso alcuni giorni fa.

Il funerale si è tenuto stamattina nella basilica di Santa Maria di Campagna a Piacenza. Presente anche il critico d’arte e sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, insieme alla fidanzata Sabrina Colle: “Sforza Fogliani era un uomo buono e cristiano, che andava a messa ogni mattina alle sette. Eppure, al tempo stesso, era un laico, un allievo naturale di Benedetto Croce e Luigi Einaudi. La rimozione del suo volto dagli affreschi nel porticato del convento dei frati minori in Santa Maria di Campagna ha rappresentato uno sfregio inaccettabile. Ne ho parlato con il dirigente del ministero. Occorrerà risarcire la sua memoria e dedicargli un premio”.

Sforza era presidente del comitato esecutivo della Banca di Piacenza (istituto di credito che aveva guidato dal 1986 al 2012) e, fino alle recenti dimissioni motivate proprio dai problemi di salute, consigliere comunale nell’aula di Palazzo Mercanti, incarico istituzionale ricoperto per oltre trent’anni fino al 1998 e poi nel mandato avviato lo scorso giugno. Aveva 83 anni (ne avrebbe compiuti 84 il 15 dicembre), nel corso della sua lunga carriera era stato anche vicepresidente dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana,e presidente nazionale di Confedilizia per ben 25 anni. Distinto e colto, amava l’arte e i valori liberali. Anche certe assenze – nel funerale di oggi – hanno rappresentato un’ultima attestazione di Sforza, rispettato ma temuto, sempre aperto al dialogo ma pronto allo scontro pur di difendere le sue idee.

La messa è stata celebrata dal vescovo emerito Gianni Ambrosio, insieme al custode del santuario di Santa Maria di Campagna padre Secondo Ballati e il vicario generale diocesano don Giuseppe Basini. “Il giorno prima del decesso – ha raccontato monsignor Ambrosio – ho pregato insieme a lui, donandogli la benedizione. Con fatica, Corrado ha detto grazie. Il suo ultimo grazie al Signore, alla famiglia, agli amici e alla città di Piacenza”.

IL SERVIZIO DI THOMAS TRENCHI:

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