Natale: messa al carcere e pranzo alla Caritas per il vescovo Cevolotto

23 Dicembre 2022 13:06

La mattina di Natale per il vescovo Adriano Cevolotto si apre con la messa alla Casa circondariale delle Novate alle ore 8.30. Monsignor Cevolotto sarà accompagnato dal cappellano don Adamo Affri.

L’arrivo del Vescovo – precisa don Affri – s’inserisce in un percorso che i detenuti stanno vivendo anche grazie a proposte spirituali e momenti di dialogo individuale per fare il punto sulla loro vita. Per loro – sottolinea don Affri – non è mai facile condividere il vissuto interiore. Nei colloqui spesso si parte da esigenze pratiche per poi entrare in un dialogo profondo che porta a conoscere da vicino anche la Parola di Dio.

In carcere la messa viene celebrata ogni domenica alle 9 con una cinquantina di partecipanti. Durante la settimana sono in programma altre iniziative, dal rosario con suor Benigna, religiosa delle Figlie di Sant’Anna, alle catechesi settimanali condotte da un’équipe del Cammino neocatecumenale. Anche il percorso sinodale, vissuto dalla diocesi nelle Comunità pastorali, è stata un’occasione per un confronto fra i detenuti.

“Monsignor Cevolotto – prosegue don Affri – è intervenuto in carcere a fine novembre in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne incontrando, in momenti diversi, sia i detenuti che il personale carcerario. Violenza – dice rilanciando le parole del Vescovo – è anche non ascoltare l’altro e essergli indifferente”.

La Caritas è al lavoro in carcere con un proprio sportello e con il progetto “Prossima fermata” in atto in una piccola comunità di 2-3 persone a Cadeo dove i detenuti giunti a fine pena possono, con l’aiuto di educatori e volontari, impegnarsi nel reinserimento sociale. “Al centro di tutto quello che facciamo – precisa il diacono Mario Idda, direttore della Caritas diocesana – c’è sempre la persona e il suo bisogno di dare valore alla propria vita. Solo se non si è soli, si può superare il rischio di ritornare a compiere nuovi reati”.

La messa con il Vescovo – precisa a sua volta il direttore della Casa circondariale Maria Gabriella Lusi – è un appuntamento atteso all’interno del carcere. È l’occasione per stringersi attorno a valori veri. Il tempo vissuto in una condizione di privazione della libertà, come accade per i detenuti, aiuta, se c’è buona volontà, a riscoprire tanti aspetti della vita, dal lavoro alla famiglia alla dimensione spirituale. Giorno dopo giorno si vive il percorso di ricostruzione del “sé”.

Nella mattinata del 25 dicembre alle ore 11 monsignor Cevolotto celebrerà in Cattedrale la messa; alle 17.30 sarà nella Concattedrale a Bobbio per i secondi vespri e la messa.

Il pranzo alla Mensa della Fraternità

Sosta significativa per il Vescovo sarà quella del pranzo alle 12.30 alla Mensa della Fraternità di via San Vincenzo. “Avremo a tavola più di 80 persone – precisa il diacono Idda -, accolti dai nostri volontari. La mensa prima che un servizio di distribuzione del pasto è un luogo di incontro. Le persone, molte delle quali senza fissa dimora, hanno necessità di trovare volti accoglienti. A Natale, quando di solito ci si ritrova con i propri familiari, tutto ciò è ancora più vero”.

I cuochi hanno previsto un menu all’insegna della festa con antipasto di salumi misti (o salmone per chi non mangia il salume), anolini al formaggio offerti dal pastificio Groppi, arrosto di tacchino o pesce, contorno di insalata e patate arrosto, panettone, frutta fresca e secca.

La struttura, condotta dalla Caritas diocesana, è aperta a pranzo e a cena sette giorni su sette con 200 volontari che si alternano nei diversi momenti; offre un servizio doccia e di cambio degli indumenti intimi. Il fulcro di ogni attività è l’accoglienza al Centro d’ascolto di via Giordani; fra gli altri servizi, anche i dormitori di via Giordani e via Grondana (in tutto 18 posti), i locali per l’emergenza freddo nella parrocchia della Sacra Famiglia e la casa “Don Camminati” a Nostra Signora di Lourdes per l’accoglienza dei lavoratori precari.

Solo pochi giorni fa operatori e volontari della Caritas si sono ritrovati nella basilica di Sant’Antonino per la messa con mons. Cevolotto. “La presenza del Vescovo alla Mensa della Fraternità – dice il diacono Idda – è un’occasione per ribadire le ragioni del nostro servizio che mette sempre al centro la persona e le sue necessità”.

Il vero spirito del Natale

“Non c’era posto per loro nell’alloggio” – precisa il Vangelo riguardo alla Sacra Famiglia nella notte di Betlemme in cui duemila anni fa è nato Gesù. È quanto ha sottolineato nel suo messaggio televisivo per il Natale il Vescovo.

A volte – sintetizziamo le sue parole – questa espressione esce dalle nostre labbra pronunciata anche in modo elegante perché il nostro cuore è troppo occupato di sé. “Non c’è posto per te, per voi!». Gesù, nascendo dove trova posto, ci conduce ai luoghi dove l’umano è sanzionato dall’ingiustizia e dall’indifferenza. Queste situazioni si moltiplicano ogni volta che ripetiamo: Non c’è posto! Proprio con il suo Natale Gesù rende ogni luogo umano, soprattutto il più marginale, luogo di amore e per questo luogo di vita”. Fare posto all’altro – ha detto ancora il Vescovo -, grazie ad un cuore dilatato dall’amore che il Bambino Gesù ci comunica, è vivere in modo nuovo e vero il Natale.

La messa in carcere e il pranzo alla Mensa della Fraternità sono due gesti per sottolineare l’autentico spirito del Natale.

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