Coltellata di viale Dante: all’origine una tentata estorsione di 10mila euro

07 Marzo 2023 09:39

C’è un tentativo di estorsione all’origine del fatto di sangue di domenica 19 febbraio, che ha portato all’arresto di un cittadino straniero 43enne, indagato per i reati di tentata estorsione, lesioni aggravate e porto abusivo di un coltello.

Le indagini – coordinate dalla Procura della Repubblica di Piacenza e condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Piacenza – hanno permesso di individuare l’uomo come autore della violenta aggressione avvenuta nella zona di viale Dante la sera del 19 febbraio e culminata con una coltellata alla gamba ai danni del titolare di un bar della via.

L’indagato dopo aver violentemente picchiato la persona offesa ed averla colpita con un fendente alla gamba, si era si era dato alla fuga prima dell’arrivo delle Volanti, intervenute assieme al 118 a seguito dell’aggressione.

I successivi accertamenti della Squadra Mobile, anche attraverso l’analisi dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati della zona, hanno permesso di appurare che  la violenta aggressione era solo il segmento conclusivo di una vicenda più estesa.

Il precedente 2 febbraio, infatti, il 43enne era entrato ubriaco all’interno del bar della vittima, prelevando una birra dal frigorifero e rifiutandosi di pagarla. Invitato dal titolare ad uscire dal locale, l’uomo aveva invece aggredito il barista che, per difendersi, lo aveva a sua volta colpito con un accendino, ferendolo alla testa.

Nei giorni successivi l’indagato si era presentato ripetutamente presso il bar chiedendo al barista, con esplicite minacce, la consegna di 10mila euro a titolo di risarcimento per le ferite patite.

A fronte dei continui rifiuti, ne è nata l’aggressione del 19 febbraio, avvenuta ai danni del barista che stava rincasando dopo aver concluso la giornata di lavoro. Dopo averlo aspettato sotto casa e spinto nell’androne del palazzo, lo aveva al volto, per poi sferrargli una coltellata alla gamba.

In seguito alle prime indagini il 3 marzo era emessa l’ordinanza di custodia in carcere e l’indagato, subito rintracciato, era stato arrestato dalla Squadra Mobile ed condotto alle Novate.

All’uomo era stato anche notificato un provvedimento di Daspo urbano della durata di due anni, impedendogli l’accesso a pubblici esercizi o locali di pubblico trattenimento nell’intero territorio della provincia di Piacenza.

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