“Una vita da social”: vittime di violenza e ossessionati dai like, è allarme tra i giovani

11 Marzo 2023 11:39

 

Un ragazzo su tre ha un profilo fake sui social. Cinque ragazzi su sei controllano sempre chi mette like ai loro post. Un minore su due è vittima di violenze e il dato è in netta crescita per i giovanissimi. Prosegue in presenza a Piacenza la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla polizia postale e delle comunicazioni nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della rete per i minori, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione nell’ambito del progetto “Generazioni Connesse”.

Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni che, nel corso delle precedenti edizioni, ha raccolto un grande consenso: gli operatori della polizia postale e delle comunicazioni hanno incontrato nell’ultimo anno oltre 405mila alunni sia nelle piazze che nelle scuole, 21.145 genitori, 26.522 insegnanti per un totale di oltre 2.800 Istituti scolastici e in più di 250 città sul territorio, hanno organizzato 190 eventi e seminari per oltre 18mila partecipanti, una pagina facebook con 150mila like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.

“Ancora una volta la polizia di Stato scende in campo al fianco della scuola per un solo grande obiettivo – si legge in una nota: ”Far in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia più vittime”. L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”. Gli studenti, attraverso il diario di bordo, https://www.facebook.com/unavitadasocial/ potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.

Da Sanremo a Firenze, attraversando lo stivale con un truck allestito con un’aula didattica multimediale, gli operatori della polizia postale incontrano studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice, ma esplicito adatto a tutte le fasce di età.

“Capire i ragazzi oggi non è sempre per gli adulti compito agevole, soprattutto quando si tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi inerenti i diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato universo giovanile. Giovani che sempre più spesso restano “contagiati” da modelli sociali trasgressivi completamente sconosciuti ai genitori. Sempre più sono i giovanissimi a rischio solitudine che per ore su Internet incontrano altri internauti altrettanto solitari che, a volte, sono già stati contagiati dai “pericoli del web”. Il fascino della rete e la sottile suggestione del messaggio virtuale, cosi come l’idea di sentirsi “anonimi”, nonché il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando così da determinare serie preoccupazioni in coloro che ancora credono in valori fino a ieri condivisi. Per fare della Rete un luogo più sicuro occorre continuare a diffondere una cultura della sicurezza online in modo da offrire agli studenti occasioni di riflessione ed educazione per un uso consapevole degli strumenti digitali”.

 

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