Dal Pakistan ai gradini del liceo, in attesa di un tetto: “Per la tratta 5mila dollari”

17 Ottobre 2023 19:02

L’emergenza ha un volto. Quello di Zafran, Omar, Zakaria e Mohamed, che dormono ogni notte, o quasi, sui gradini del liceo Colombini di Piacenza. Il giaciglio può anche cambiare. Sono avvolti in sacchi a pelo blu o azzurri. Da ormai un mese e mezzo la situazione è sempre la stessa: richiedenti asilo che, in attesa di una risposta concreta da parte delle autorità, vivono in strada, anche sulla scalinata dell’istituto superiore. Uno “scorcio” di disagio sociale che allarma la dirigenza scolastica e le famiglie degli studenti, e che inevitabilmente interroga le istituzioni in merito ai tempi enormemente lunghi affrontati da questi immigrati per cercare di regolarizzare la loro posizione in Italia, perché il giardino di via Beverora – a due passi dal centro storico della nostra città – è il fronte della non-accoglienza. Di chi resta fuori dai “radar”, ma deve passare le notti. In qualche modo.

“Vengo dal Pakistan, ho 29 anni e vivo in strada da due mesi – racconta Zafran – la questura mi ha dato appuntamento a dicembre per presentare la richiesta di asilo. Mangio alla Caritas, non è facile”. E non è stata semplice nemmeno la tratta dal suo Paese al nostro territorio: “Ho camminato dal Pakistan all’Iran, poi in Turchia, Bulgaria, Serbia, Bosnia e Grecia”. Zafran chiede aiuto alle istituzioni locali: “La questura non ci ha dato un tetto dove dormire, io e gli altri ragazzi abbiamo bisogno di un luogo di accoglienza”. Accanto a lui c’è Zakaria, 19 anni: “Mio papà mi ha detto di lasciare il Pakistan per trovare fortuna altrove. Sono partito lo scorso 5 aprile, ho pagato un uomo 5mila dollari per indicarmi la rotta sicura di emigrazione. Facciamo tutti così, i prezzi sono questi. Nel mio Paese vivevo in modo abbastanza normale, studiavo Economia. Ora dormo in strada. Vorrei restare a Piacenza e un giorno mi piacerebbe lavorare nel mondo del trading”.

All’alba, davanti al liceo Colombini, c’è anche il vicepreside e consigliere comunale di minoranza (civica Barbieri-Liberi) Massimo Trespidi, che lancia una proposta: “Il nostro istituto è disponibile a favorire la loro integrazione con lezioni di italiano”. A supportare questi immigrati senzatetto c’è anche l’associazione “Grande colibrì”, che è alla ricerca di nuovi volontari.

IL SERVIZIO DI THOMAS TRENCHI:

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