Degrado e sporcizia dei piccioni, il sindaco: “Non cibarli”. Censimento in corso

23 Novembre 2023 04:54

“Dare da mangiare ai piccioni non solo è sbagliato perché si tratta di animali che sporcano e portano malattie, ma è proprio vietato da una specifica ordinanza del Comune di Piacenza in vigore dal 1999. Eppure c’è ancora chi si ostina spargere mangime in vari punti della città, soprattutto in centro storico. Non va fatto”. È l’ammonizione che il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi ha pubblicato nei giorni scorsi sui suoi canali social. Un problema, quello dei piccioni, che è condiviso da parecchie persone: basta un rapido sguardo in città per rendersi conto di situazioni di sporcizia ormai annose. “Iren pulisce, ma poco dopo i piccioni tornano a sporcare” osserva Tarasconi, citando ad esempio il marciapiede di vicolo San Giuliano, trasversale di via XX Settembre. Ma non si tratta dell’unico caso, e non sempre i dissuasori a spilli – la cui installazione su molti edifici del centro storico deve essere autorizzata dalla Soprintendenza – rappresentano la soluzione definitiva.

Perciò il sindaco ha rivolto un appello-social alla collettività, riscontrando che diversi cittadini danno da mangiare ai piccioni. Qualcuno compra addirittura i semi per uccelli nel negozio di animali in piazza Duomo e poi ciba i volatili sul selciato. “Noi ricordiamo ai clienti che è vietato, ma non possiamo controllare cosa succede all’esterno dell’attività” spiega l’esercente Verusca Cerati.

La questione dei piccioni è sotto la lente di ingrandimento dell’assessore all’ambiente Serena Groppelli: “Questi uccelli sono salvaguardati dalla legge come specie selvatica. È in atto un censimento per verificarne la sovrabbondanza, poi si potrà eventualmente procedere con rimedi naturali per tentare di allontanarli dalla nostra città oppure, in caso di esito negativo, con la soppressione. Rimane in vigore l’ordinanza attuale che vieta di dare da mangiare ai piccioni, con una sanzione da 25 a 500 euro”. È in corso un censimento dei piccioni diffusi a Piacenza, affidato all’università degli studi di Milano, dipartimento di Bioscienze, per un esborso pari a 20mila euro: in base ai dati raccolti si prenderanno in esame le possibili soluzioni per contenere la popolazione volatile, dal chiudere i siti di nidificazione alla cattura, fino all’abbattimento in caso estremo. Un precedente monitoraggio nel triennio 2015-17 aveva quantificato tra i 16 e i 17mila gli esemplari in città, con presenza concentrata in centro storico e nidificazione preferenziale in edifici abbandonati o nei sottotetti, portando malattie infettive e zecche.

IL SERVIZIO DI THOMAS TRENCHI:

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